Egregio direttore, Le trasmetto questa lettera aperta a Oliviero Toscani. Caro signor Toscani, è vero c'è...
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Le trasmetto questa lettera aperta a Oliviero Toscani.
Caro signor Toscani, è vero c'è qualche veneto che beve e si ubriaca come c'è qualche napoletano che scippa o qualche genovese superspilorcio e qualche africano che fa il furbo, e così via per tutta l'Italia ed il resto del mondo. Ma questo non vuol dire che i veneti siano ubriaconi o i napoletani siano mafiosi e così via, come dico sempre io, cambiano solo le percentuali.
Per completezza i veneti, sia quei pochi che si ubriacano come la stragrande maggioranza che non lo fa, conosce anche dei proverbi come: un bel tacer non fu mai scritto o nel nostro dialetto prima de parlar, tasi.
Dico questo perché deve includere anche me fra quelli da denunciare perché mi sono offeso. Però non posso competere con Lei nella diatriba verbale perché Lei è molto più allenato di me in questo ed inoltre io non ho bisogno come Lei che i giornali parlino di me. E mi smentisca se non è vero.
Lei lo ha fatto solo perché c'era un calo di attenzione nei suoi confronti ed aveva bisogno di visibilità. E allora adesso che ha attirato l'attenzione si prenda una pausa. A proposito Lei non ha ragione solo perché un Tribunale ha deciso che non era un'offesa, perché io in certe occasioni, se il vino è buono, ne bevo, anche se purtroppo per Lei non mi sono mai arrabbiato.
Franco Dani
Silea (Treviso)
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Caro lettore,
dubito che Oliviero Toscani le risponderà. Ma non se ne faccia un cruccio. Credo che abbiamo dato sin troppa importanza alle intemperanze verbali di questo già celebre fotografo che convive tristemente con il quotidiano problema di soddisfare un ego smisurato è un' inarrestabile sete di visibilità. A quelli come lui si addice una celebre battuta di Leo Longanesi: È così egocentrico che se va a un matrimonio vorrebbe essere la sposa, a un funerale il morto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino