Perché i terroristi islamici odiano la Russia e chi sono i possibili mandanti della strage

Perché i terroristi islamici odiano la Russia e chi sono i possibili mandanti della strage
Egregio direttore, secondo quanto dicono giornali e Tv l'Isis avrebbe rivendicato l'attentato al teatro di Mosca...

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Egregio direttore,

secondo quanto dicono giornali e Tv l'Isis avrebbe rivendicato l'attentato al teatro di Mosca costato la vita a oltre 100 persone. Ma a me questa ricostruzione pare poco credibile e poco logica e forse serve a nascondere altre verità più scomode. Che interesse avrebbero infatti i terroristi islamici a compiere un attentato contro la Russia di Putin, nemica dell'Occidente non meno dell'Isis? Tra i molti che in questo momento avrebbero interesse a destabilizzare la Russia, faccio fatica a vedere l'estremismo musulmano e i Paesi che più o meno direttamente lo sostengono. Insomma c'è qualcosa che non mi torna. A lei no?


Edoardo Biasin


Caro lettore,
ci vorrà qualche tempo per capire cosa sia accaduto esattamente nella capitale moscovita, chi siano (e anche quanti siano) gli autori di quella strage brutale e soprattutto chi siano i loro mandanti politici. Bisognerà fare i conti anche con la scarsa trasparenza del sistema russo e con la disinformazione, un'arma molto utilizzata da quelle parti e di cui abbiamo già avuto qualche eco già in questi giorni con alcuni siti vicini alle posizioni più oltranziste che hanno cercato di far ricadere la responsabilità dell'attentato sugli ucraini.


Per quanto riguarda l'Isis non è affatto da escludere che dietro la strage del teatro ci sia l'estremismo islamico. Per almeno due ragioni. Perché anche se animato da un'avversione anti-occidentale, Putin è considerato un nemico e un assassino di musulmani, a causa degli interventi militari di Mosca in Afghanistan, Cecenia e Siria. Anzi, occorre ricordare che la Russia, nella guerra in Siria, è stata una dura avversaria dell'Isis, ha contribuito a fermarne l'avanzata e a ridimensionarne la forza d'urto. L'attentato di Mosca potrebbe quindi essere letto in questo senso come una vendetta. Ma c'è un aspetto più importante da considerare. In un quadro internazionale come l'attuale le organizzazioni del terrorismo islamico sfruttano il quadro di instabilità per colpire i loro avversari ed aprire nuovi fronti. Giocano sull'effetto a sorpresa, per mettere in atto la loro strategia del terrore globale. È una filosofia molto simile a quella che ha portato i terroristi di Hamas il 7 ottobre a mettere in atto il brutale blitz in Israele, cogliendo alla sprovvista le forze armate di Tel Aviv. E che potrebbe aver convinto l'Isis a pianificare ed attuare la strage del teatro a Mosca. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino