Per Telethon c'è anche chi ostenta la generosità ma l'importante è che ognuno faccia ciò che può

Per Telethon c'è anche chi ostenta la generosità ma l'importante è che ognuno faccia ciò che può
Egregio direttore, che la ricerca per trovare rimedi alla distrofia muscolare sia un'attività buona, e che ci siano tante persone che donano del denaro perché...

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Egregio direttore,
che la ricerca per trovare rimedi alla distrofia muscolare sia un'attività buona, e che ci siano tante persone che donano del denaro perché sinceramente desiderano giovare alla causa, non ci piove. Ciò che mi infastidisce e non mi convince sono le mega-organizzazioni come Telethon, che coinvolgono mezzo mondo con una passerella da spettacolo e di generosità ostentata al massimo, con una propaganda che pretende di coinvolgere tutti e che ogni anno introita cifre esorbitanti. Non è comunque questo ciò che mi interessa, piuttosto il fatto che, mentre si rastrellano importi enormi, contemporaneamente si continua a morire per malattie curabilissime tra popolazioni dimenticate! Ci sono associazioni umanitarie che con pochi mezzi e nel dimenticatoio dei più, compiono grandi opere. Conta di più il cuore dell'uomo che si accorge di essere amato da Cristo-Dio, e per questo desidera fare partecipi gli altri, che non una scienza che diventa idolo della presunzione, che potrà anche fare vivere materialmente meglio e allungare l'esistenza in questo mondo, ma non potrà mai evitare la sofferenza e la morte eterna.


Gaetano Mulè
Udine


Caro lettore,


non sia ingeneroso. È molto facile, e forse anche un po' assolutorio nei confronti di se stessi, criticare stando seduti davanti a un computer. Tutto nella vita e anche nelle attività di volontariato e di raccolta fondi si può fare meglio. Ma chi si impegna per gli altri, chi investe il proprio tempo e non solo, per aiutare chi ha bisogno, merita comunque rispetto. A prescindere. C'è qualcuno che partecipa ad alcune iniziative solo per apparire e ostentare davanti al grande pubblico televisivo il proprio impegno e la propria solidarietà? Facciamocene una ragione. Ciò che conta in questi casi è raggiungere il risultato. Anche se questo significa sfruttare, a fin di bene, le umane debolezze di qualche cercatore di fama. E se nel mondo si continua, purtroppo, a morire ancora per malattie banali, non può essere una ragione valida per non sostenere altre buone cause o aiutare la ricerca necessaria per combattere patologie più complesse o malattie rare. Forse che chi è vittima di questi morbi deve essere condannato perché in alcune parti del mondo basta una difterite per non riuscire a sopravvivere? Almeno quando parliamo della vita delle persone o di chi soffre evitiamo di scivolare nel benaltrismo. C'è sempre qualcosa di più importante, c'è sempre ben altro di cui occuparsi. Lo sappiamo. Intanto però ognuno, prima di criticare gli altri, faccia la sua parte. Si dia le proprie priorità. Aiuti chi ritiene abbia più bisogno e lo faccia secondo le proprie sensibilità e possibilità. Non è sempre necessario ergersi sopra gli altri e distribuire giudizi e patenti di solidarietà o persino di cristianità. Talvolta basta fare semplicemente e umilmente la propria parte.
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Il Gazzettino