Taxi, non si può bloccare un servizio i diritti degli altri vanno rispettati

Taxi, non si può bloccare un servizio i diritti degli altri vanno rispettati
Egregio direttore, ancora una volta in Italia, grazie alla vertenza di tassisti e ambulanti, si impara come con la violenza e l'illegalità, magari con coloriture di...

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Egregio direttore,
ancora una volta in Italia, grazie alla vertenza di tassisti e ambulanti, si impara come con la violenza e l'illegalità, magari con coloriture di stampo prettamente fascista, si ottengono i risultati voluti.

In precisi settori della Pubblica Amministrazione, sempre più deficitari di personale e risorse, diverse centinaia di dipendenti, vincitori di concorso, attendono da anni l'inquadramento dovuto e il giusto riconoscimento dei loro diritti più volte solennemente promesso.
Si ringraziano perciò il Governo attuale e il precedente, il Parlamento e i sindacati per la preziosa lezione di educazione civica, giustizia, civiltà, democrazia. 
Carlo Campana 
Venezia

Caro lettore, 
forse è ingiusto attribuire troppe coloriture fasciste alle manifestazioni di tassisti e ambulanti. A me pare che alcune forze politiche, di estrema destra ma non solo, abbiano cercato di cavalcare la protesta e di strumentalizzare a proprio vantaggio le proteste. Cercavano visibilità e magari anche qualche consenso. Non so se l'hanno trovato.
Il vero problema mi sembra un altro: la pessima gestione di questa vertenza da parte del governo (prima totalmente assente, poi precipitosamente pronto a un accordo con i taxisti) ha fatto in modo che all'opinione pubblica arrivasse un pessimo messaggio: basta usare le maniere forti, sfruttando la propria rendita di posizione, per portare a casa un risultato.
Non entro neppure nel merito delle ragioni dei taxisti. Non è questo il punto. A nessuna categoria, men che meno a chi opera in virtù di una pubblica concessione, può essere permesso di bloccare un servizio o una città per interi giorni.
Di tutto si può e si deve discutere, anche duramente, ma c'è una condizione da cui non si può derogare: le regole e i diritti degli altri cittadini vanno rispettati. A Roma non mi pare sia avvenuto.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino