I sudtirolesi pretendono rispetto ma non lo danno al resto d’Italia

I sudtirolesi pretendono rispetto ma non lo danno al resto d’Italia
Egregio direttore, per i cento anni del primo conflitto mondiale il presidente del Consiglio ha disposto sull’intero...

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Egregio direttore,

per i cento anni del primo conflitto mondiale il presidente del Consiglio ha disposto sull’intero territorio nazionale l’esposizione del tricolore su tutti gli edifici pubblici. Il diktat è stato rispettato ovunque, tranne che nella provincia di Bolzano. La qual cosa ha sollevato non poche polemiche e, con esse, un senso di fastidio (eufemismo), quasi una "sfida" verso lo Stato. Un atteggiamento che lascia molto perplessi. L’Alto Adige, da Roma, non si è mai visto lanciare i pesci in faccia, anzi è stato sempre trattato con i guanti bianchi, tant’è che ha avuto la "grazia" di regione a statuto speciale. E allora non si può non condividere l’affermazione di Giorgia Meloni quando sostiene "si vergognino di vivere qui, vadano in un’altra Nazione".



Giuseppe Da Sacco

Belluno




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Caro lettore,


al contrario dell'onorevole Meloni, non credo sarebbe nè giusto nè positivo che l'Alto Adige e i suoi abitanti "emigrassero" in blocco in un'altra Nazione. Ciò non significa accettare senza colpo ferire tutte le rivendicazioni e gli atteggiamenti degli altoatesini e dei loro governanti. I sudtirolesi, legittimamente, chiedono e pretendono rispetto per la loro specificità e identità, ma sono assai meno sensibili e attenti quando tocca a loro rispettare gli altri e in particolare il resto dell'Italia. La vicenda della bandiera è, in questo senso, emblematica. Il governo aveva disposto che in tutti gli edifici pubblici il 24 maggio fosse esposto il tricolore. Bolzano ha detto no e il governatore dell'Alto Adige ha così spiegato il gran rifiuto: "L'indicazione è incomprensibile e sbagliata. Avremmo volentieri invece seguito un eventuale invito a mettere le bandiere a mezz'asta, che sarebbe stato il modo giusto per ricordare le vittime di questa tragedia». Posizione nobile, anche se discutibile. Peccato però che sia rimasta lettera morta. Nella vicina e pure autonoma provincia di Trento infatti la bandiera è stata comunque esposta seppure a mezz'asta. In Alto Adige, invece, niente di niente: nè a mezz'asta nè in altro modo. Semplicemente il tricolore è stato ignorato. Immaginiamo con grande soddisfazione degli Shutzen che nella Grande Guerra combattevano sul fronte opposto, contro gli alpini italiani. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino