Il Superbonus è una delle peggiori scelte economiche dell'ultimo ventennio: non uno stimolo ma una droga

Il Superbonus è una delle peggiori scelte economiche dell'ultimo ventennio: non uno stimolo ma una droga
Caro direttore, non so cosa pensi lei del super bonus, vedo però che adesso c'è la corsa da parte dei politici a dire: "io non lo ho votato". Per...

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Caro direttore,
non so cosa pensi lei del super bonus, vedo però che adesso c'è la corsa da parte dei politici a dire: "io non lo ho votato". Per giustizia verso gli italiani propongo un 20 per cento degli loro emolumenti da versare al ministro del Tesoro.


Roberto Cannata


Caro lettore,


i superbonus e il bonus facciata, varati dal governo Conte, sono costati al contribuente italiano 135 miliardi in quattro anni: più di 4 manovre finanziarie (l'ultima è stata di 25 miliardi). Escludo, ma lo escludono anche tutti gli esperti, che i benefici, diretti e indiretti, che queste misure hanno portato all'economia italiana siano pari anche solo a un terzo o un quarto di questa cifra. In compenso hanno generato frodi per almeno 15 miliardi, se consideriamo solo quelle scoperte dalla Guardia di Finanza. Basterebbero questi numeri per inserire i superbonus ai primi posti nella classifica delle peggiori scelte di politica economica dell'ultimo ventennio. Quel che è certo è che i drammatici effetti finanziari di questi provvedimenti li dovremo pagare tutti noi per molti anni. Ma tutto ciò non è avvenuto per caso: è il risultato di una serie di errori clamorosi che erano alla base di queste misure. Errori di principio, di calcolo e di valutazione dell'impatto dei bonus. Facciamo un piccolo passo indietro. Questi strumenti sono stati pensati nel 2020 in periodo Covid con l'obiettivo ( giusto) di rilanciare l'economia, riqualificando nel contempo il patrimonio edilizio. Ma una cosa è incentivare uno o più settori, altro è drogarli. I superbonus appartengono esattamente a questa categoria e come tutte le droghe alterano gli equilibri, danno dipendenza e quando vengono a mancare provocano gravi crisi. Ed è esattamente ciò che è accaduto: infatti i governi successivi, benché consapevoli degli effetti perversi e devastanti di queste misure, hanno dovuto continuare a somministrarli, seppur in dosi più ridotte e modificate, di bonus per evitare contraccolpi traumatici. A questo si aggiunga un altro dato, anch'esso assai significativo: quando il provvedimento è stata varato venne stimato che avrebbe inciso sulle casse pubbliche per un totale 40 miliardi. Cioè meno di un terzo di quanto invece, sino ad ora almeno, è costato. Un clamoroso errore di previsione. Infine, soprattutto per ciò che riguarda il bonus facciate, è disarmante come, nella sua prima versione poi corretta dal governo Draghi, non fossero previsti controlli, né limiti di spesa, né visti di conformità, né accertamenti sulla congruità delle spese e neppure l'esistenza dei requisiti minimi. Ovviamente tutto questo ha aperto la strada a centinaia di frodi e di uso illecito, soprattutto del bonus facciate. Che ha finito per alimentare non la crescita del Paese, ma la ricchezza già assai cospicua della malavita organizzata. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino