Buongiorno direttore, ho una domanda semplicissima per Lei, e varrebbe per tanti altri giornalisti: per quale motivo, o ragione, la stampa (Gazzettino di giovedì 30 agosto,...
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ho una domanda semplicissima per Lei, e varrebbe per tanti altri giornalisti: per quale motivo, o ragione, la stampa (Gazzettino di giovedì 30 agosto, per esempio) e le televisioni danno un risalto enorme, reiterato per giorni e giorni, alla notizia di una ragazza di colore che riceve un uovo in faccia, mentre gli stupri di donne italiane (si sa di due, nell'ultima settimana: Jesolo e Rimini), vengono relegati nella cronaca minuta, in mezzo a mille altre notizie, prima della notizia di Lapo, el can antidroga, senza neanche il riguardo della posizione di rigore (quella che avete riservato al cane Lapo)? Le vite e il destino delle donne, le nostre donne, tra l'altro, valgono così poco, se gli autori sono stranieri?
Ferdinando Parigi
Pordenone
Caro lettore,
alla sua semplicissima domanda rispondo con una semplicissima risposta: almeno per quanto ci riguarda, ciò che lei afferma non è vero. Prova ne è lo spazio amplissimo che, giustamente, abbiamo dedicato allo stupro avvenuto a Jesolo e all'arresto del presunto violentatore, con titoli in prima pagina per più giorni. Anche nell'edizione a cui lei fa riferimento, quello dell'altro ieri, il primo titolo di apertura della pagine di cronache è dedicato a una violenza sessuale di cui è rimasta vittima una turista di Rimini e per quale è stato arrestato un immigrato. A proposito poi della domanda finale, e spero provocatoria, della sua lettera, le rispondo con grande franchezza: di fronte a episodi di violenza o stupri non facciamo distinzioni tra le nostre donne e le altre. Una violenza, sessuale o non, contro una donna è un reato di straordinaria gravità sia se a compierla è uno straniero sia se è un italiano; sia che i presunti autori siano allievi di una scuola di polizia o siano spacciatori di droga africani. Ciò che è sbagliato è cercare di dare una lettura politica ad ogni vicenda, piegarla alle proprie convinzioni. Occorre invece aver la forza e la capacità di far parlare la realtà. Senza trasformare in razzismo ciò che razzismo non è. E senza neppure chiudere gli occhi su una verità: un'elevata percentuale di violenze sessuali che si verificano in Italia vede come imputati uomini stranieri. Ciò non rende questi reati più gravi o meno gravi. Pone un problema a cui la politica deve interrogarsi e dare risposte. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino