Gli studenti universitari a Venezia potrebbero aiutare la città a sentirsi ancora "viva"

Gli studenti universitari a Venezia potrebbero aiutare la città a sentirsi ancora "viva"
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Gentile Direttore,
7:05 stazione Venezia-S.Lucia treno locale per Padova, arrivo verso le 8 e a piedi per raggiungere le sedi della facoltà di ingegneria fino anche al Portello e trovare un posto in aula affollata i primi due anni, colazione alla mensa universitaria quando c'era lezione al pomeriggio con ritorno a casa d'inverno con il buio, come l'avevo lasciata la mattina: questo, con grande soddisfazione, per circa 5 anni negli anni settanta. Leggo che gli studenti universitari di Venezia fuori sede pretendono di trovare casa nel "centro storico", quando c'è tutto l'entroterra veneziano a portata di bus: ma sono in vacanza o per studio?


Pier Maria Jagher

Caro lettore,


molti hanno studiato e si sono laureati facendo per alcuni anni i pendolari in treno o in bus e forse è anche vero che oggi qualche ragazzo ha un concetto diverso dal suo della fatica del vivere. Ma poter abitare dove si studia - che non significa pretendere di avere l'università sotto casa ovunque -, non mi sembra una richiesta così assurda e fuori dalla realtà. Parlando di Venezia c'è anche un altro aspetto da considerare. Negli anni 70 quando lei frequentava l'università, la città lagunare aveva già subìto una profonda trasformazione demografica ma aveva pur sempre poco meno di 110 mila abitanti. Molti meno che nei vent'anni precedenti (nel 1950 erano oltre 170 mila), ma pur sempre oltre il doppio rispetto ad oggi. Se si vuole davvero ripopolare la città storica e non abbandonarla solo alle frotte di turisti, con chi lo facciamo? Gli studenti delle università veneziane potrebbero essere una parte dei nuovi cittadini di Venezia. Ma perché lo diventino nella città storica devono poterci abitare. Devono trovare case e luoghi per loro. Per questo, come accade in tutte le città universitarie, servono certamente strutture apposite create dagli atenei ma anche una rete di appartamenti privati. Che invece non ci sono o sono molto inferiori alle esigenze. Perché? Certamente per le particolari caratteristiche del vetusto patrimonio immobiliare veneziano, ma soprattutto perché è molto più facile e remunerativo affittare ai turisti che agli studenti. E questa non è un'accusa nei confronti di nessuno. Ma la realtà dei fatti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino