La parabola di Soumahoro: un altro eroe mediatico difensore degli oppressi, finito miseramente nel fango

La parabola di Soumahoro: un altro eroe mediatico difensore degli oppressi, finito miseramente nel fango
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Egregio direttore,
non ho ancora letto la sua opinione sull'incredibile caso del deputato Soumahoro, entrato trionfalmente in Parlamento come difensore dei deboli e degli oppressi e oggi al centro di accuse, sospetti e testimonianze da cui emerge un quadro ben diverso, oserei dire opposto, da quello presentato. Siamo, temo, di fronte all'ennesimo bluff di una certa sinistra italiana. Che però sono certo a molti non servirà in alcun modo da lezione. Non lo pensa anche lei?


Livio Zanon


Caro lettore,


talvolta i fatti sono più eloquenti di tante opinioni. Nel caso della vicenda del parlamentare di Sinistra e Verdi italiani, Aboubakar Soumahoro, è accaduto esattamente così. Il simbolo degli sfruttati si è scoperto essere lui stesso se non uno sfruttatore, quantomeno il connivente nonché convivente, di (presunte) consumate e rapaci sfruttatrici di quei poveri e di quegli indigenti che il medesimo Soumahoro avrebbe dovuto rappresentare nel Parlamento italiano. L'inflessibile e celebrato difensore dei diritti dei migranti si è rivelato soprattutto un disinvolto e abile promoter di se stesso a spese di coloro che diceva di voler tutelare: lo spettacolare e fotografatissimo ingresso alla Camera dei deputati del neo-parlamentare con gli stivali sporchi di fango e il pugno fieramente alzato, rimarranno nella storia parlamentare nazionale. Il presunto eroe, elevato a simbolo del bene e del giusto da un settimanale e da alcune note trasmissioni televisive, è finito miseramente nel fango delle umane miserie e della smania di protagonismo e di arricchimento, come un qualsiasi borghese piccolo piccolo. Il rigoroso e altezzoso partito della sinistra radicale nazionale, incurante degli inviti alla cautela che da più parti erano stati avanzati nei confronti di Soumahoro, pur di raggranellare qualche consenso elettorale, non si è fatto scrupolo alcuno di candidare e fare eleggere in Parlamento questo inquieto e inquietante personaggio, salvo poi non trovare neppure il coraggio di prenderne sul serio le distanze. C'è altro da aggiungere? Meglio fermarsi qui. Di questa vicenda molto italiana ed emblematica di un certo modo di creare falsi miti, ci sarebbe quasi da sorridere per i contorni insieme assurdi e ridicoli che ha assunto. Se non fosse che per i prossimi 5 anni all'onorevole Soumahoro dovremo pure pagare lo stipendio da parlamentare con i relativi benefit .
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Il Gazzettino