Salvare la Sicilia spetta ai siciliani Ammesso che lo vogliano davvero

Salvare la Sicilia spetta ai siciliani Ammesso che lo vogliano davvero
Caro direttore, caos in Sicilia in cui il presidente Rosario Crocetta si autosospende per aver taciuto durante la telefonata con il medico Tutino Matteo, che si augurava la morte...

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Caro direttore,

caos in Sicilia in cui il presidente Rosario Crocetta si autosospende per aver taciuto durante la telefonata con il medico Tutino Matteo, che si augurava la morte per Lucia Borsellino. Al netto che la telefonata risulti più o meno veritiera, in Sicilia è tutto da rifare a prescindere, la Sicilia rappresenta infatti la “Grecia d’Italia”. Giusto ieri apprendevo che solo il 12% delle auto immatricolate in Sicilia ha il bollo dell’auto regolarmente pagato, malignamente mi viene da pensare che quel 12% siano in gran parte auto di proprietà pubblica o parastatale. Se si paragonano i dati del gettito bollo auto con il Veneto, partendo dal numero di veicoli immatricolati (3,9 milioni di veicoli per il Veneto, addirittura 4,2 milioni per la Sicilia), il gettito del Veneto (696 milioni di euro) è pari al doppio di quello della Sicilia (345 milioni di euro). Nessun’offerta politica verrebbe premiata se alle prossime tornate elettorali, proponesse il recupero dell’evaso dal bollo auto. Provocatoriamente, per la bellissima Sicilia, perla del Mediterraneo, propongo un commissariamento da parte della Merkel, giusto il tempo per mettere in ordine un paio di cosucce.




Alessandro Semenzato

Spinea (Venezia)




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Caro lettore,


se quella telefonata ci sia stata e se Crocetta l'abbia ascoltata non lo sappiamo e temo che, come spesso accade per molte oscure vicende siciliane, non lo sapremo mai. Ma quanto è accaduto è lo specchio della Sicilia d'oggi: un terra dove non ci sono certezze, dove tutto si sbiadisce nelle mezze verità e nelle nebbie di rapporti sempre pericolosamente promiscui tra politica, società civile, pezzi di istituzioni, malaffare e malavita. Lo stesso Crocetta, con le sue molte ambiguità, è un inevitabile prodotto, o forse un'inconsapevole vittima, di questo clima e di quella opacità che tutto permea e tutto ingloba e dove il celebre motto del principe di Salina, "tutto cambia affinchè nulla cambi", mantiene sempre una sua straordinaria attualità. A questa Sicilia servirebbe, come lei suggerisce, una Merkel? Sulle capacità taumaturgiche di frau Angela ho molti dubbi e temo che la crisi della Grecia ce lo confermerà. Inoltre, salvare la Sicilia è compito, innanzitutto, dei siciliani. Ammesso che lo vogliano davvero. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino