Senatori, una punizione indecente ma M5S rifletta sul suo linguaggio

Senatori, una punizione indecente ma M5S rifletta sul suo linguaggio
Egregio direttore, il senatore Lucio Barani si è preso cinque giornate di “squalifica” dopo il gestaccio rivolto alla...

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Egregio direttore,

il senatore Lucio Barani si è preso cinque giornate di “squalifica” dopo il gestaccio rivolto alla collega dell’M5S Lezzi. Anche il senatore D’Anna ha avuto la stessa sanzione. Il presidente Grasso si è detto indignato. Ma basta? E’ sufficiente per ridare dignità all’Istituzione? Il gesto degli onorevoli Barani e D’Anna, va oltre la decenza. Quei gesti sono un’infamia, un ritorno al medioevo e non basta riconoscere che ci siano state provocazioni da parte delle senatrici dell’M5S che sono particolarmente scatenate e spesso adottano un linguaggio smodato. Che tutti si debbano dare una regolata, non c’è dubbio, che si debba cercare di non trascendere, nemmeno, ma quello che è successo al Senato avrebbe meritato ben altra punizione. Chiunque si macchi di tale infamia non dovrebbe essere degno di rappresentare il popolo e dovrebbe uscire dalle istituzioni un secondo dopo.



Mariagrazia Gazzato





Cara lettrice,


sul fatto che il gesto di Barani e D'Anna sia volgare e indecente non possono esserci dubbi. E i cinque giorni di sospensione sono davvero poca cosa. Niente più che un buffetto istituzionale: evidentemente alla fine, come spesso succede, il principio di autodifesa e di solidarietà trasversale fra parlamentari ha prevalso su tutto e a Barani e D'Anna è stata comminata la pena minima. A buon rendere, immagino. Anche in questo caso però stiamo attenti a non rimanere vittima della solita ipocrisia italiana. A puntare il dito contro l'inaccettabile e sessista comportamento dei due senatori verdiniani sono stati soprattutto gli esponenti del Movimento 5 Stelle, anche perchè il gesto di Barani e d'Anna era indirizzato contro una loro esponente. Comprensibile dunque la loro sdegnata reazione. Ma i 5 Stelle non sono coloro che, tra l'altro, hanno eletto a loro parola d'ordine il "vaffa..." (con quel che segue) e hanno urlato questa "elegante" espressione contro i loro avversari in ogni pubblica piazza e non solo? Ovviamente non può valere il principio: "chi di parolaccia ferisce, di gestaccio perisce" e nulla può giustificare la gravità del comportamento sessista e becero di Barani e D'Anna. Ma un pizzico di coerenza oltre che di compostezza in più sarebbe benvenuta. Da parte di tutti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino