Scuole, assembramenti, didattica a distanza: una proposta e tre semplici considerazioni

Scuole, assembramenti, didattica a distanza: una proposta e tre semplici considerazioni
Egregio Direttore in questi giorni si parla molto dei problemi inerenti la scuola, gli assembramenti sugli autobus e le lezioni a distanza ebbene forse una soluzione potrebbe...

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Egregio Direttore
in questi giorni si parla molto dei problemi inerenti la scuola, gli assembramenti sugli autobus e le lezioni a distanza ebbene forse una soluzione potrebbe essere un doppio turno nella scuola. Metà classi potrebbero frequentare le lezioni al mattino, l'altra metà al pomeriggio, magari con alternanza. Una soluzione per le scuole superiori in quanto i ragazzi non hanno necessità di essere accuditi. Si eviterebbero così le lezioni a distanza e ci sarebbe meno assembramento sui bus.


Graziella Del Zotto
Cara lettrice,

non so se la soluzione che lei suggerisce sia praticabile, soprattutto ciò che riguarda l'organizzazione del lavoro del personale insegnante e amministrativo. Personalmente sulla scuola ai tempi del Covid ho letto e ascoltato molte proposte e riflessioni e ho maturato poche convinzioni. Ne indico tre. La prima è che la didattica a distanza non può essere una pratica costante, ma al massimo una soluzione d'emergenza da adottare solo per alcuni periodi e comunque riservata esclusivamente per alcune categorie di studenti. La seconda è che non si può pensare di insegnare ai bambini a leggere, scrivere, imparare grammatica e sintassi con le lezioni on line. Quindi se non vogliamo crescere dei piccoli analfabeti bisogna trovare il modo di far assolutamente funzionare le scuole primarie. La terza è che il problema del distanziamento può essere gestito all'interno delle strutture scolastiche, mentre è molto più complesso farlo sui mezzi di trasporto pubblici. Ed è quindi lì che bisogna intervenire: o aumentando i mezzi a disposizione degli studenti o differenziandone l'uso. In questo senso mi pare che la proposta della direttrice regionale del Veneto di ipotizzare la didattica a distanza per le terze e quarte superiori, coinvolgendo cioè una fascia di studenti autosufficienti e già formati anche nell'uso degli strumenti informatici, dovrebbe essere approfondita. Penso che invece sia assolutamente necessaria la frequenza per gli studenti delle quinte superiori che devono sostenere l'esame di maturità. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino