Bocciato dai professori, promosso dal tribunale Ma il padre e i giudici meritano l'insufficienza

Bocciato dai professori, promosso dal tribunale Ma il padre e i giudici meritano l'insufficienza
Caro direttore, la nazione è avvolta su se stessa e i granellini di sabbia che erano sufficienti a bloccare tutti gli ingranaggi, si sono trasformati ormai in macigni...

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Caro direttore,
la nazione è avvolta su se stessa e i granellini di sabbia che erano sufficienti a bloccare tutti gli ingranaggi, si sono trasformati ormai in macigni inamovibili. Ultima perla: il Tar di Trieste ha annullato la bocciatura di un ragazzo di seconda media, figlio di separati, non perché genio incompreso o brillante studente vittima di qualche cattivo insegnante, bensì perché la scuola aveva avvertito del cattivo andamento scolastico solo la madre e non anche il padre, nonostante vigesse il regime di affido condiviso. La teoria dell'avvocato del padre, è stata quella secondo la quale, se avvisato, il padre avrebbe posto in essere una serie di comportamenti che sicuramente avrebbero portato lo studente al premio Nobel nel volgere di pochi mesi. Mi chiedo: ma un padre così sensibile e presente dov'era prima? Se per una decina d'anni la scuola (media -superiore- Università), dovesse dimenticarsi di avvisare quel padre tanto premuroso, grazie alla (in)giustizia ci troveremmo con un ingegnere nucleare che ha la preparazione di un ragazzo al quale la scuola ha negato l'accesso alla terza media? Mi chiedo inoltre se anche un giudice illuminato non dovrebbe essere messo nella condizione di capire e dover dire che un ragazzo bocciato dalla scuola deve ripetere l'anno senza se e senza ma?


Aldo Polesel
Cordenons (Pordenone)


Caro lettore,

purtroppo, come spesso succede in questo nostro Paese, la forma ha prevalso sulla sostanza. Per i giudici è apparso del tutto irrilevante il fatto che il giovane studente fosse stato considerato dai suoi insegnanti non in grado di accedere alla terza media. Poiché il padre separato non era stato adeguatamente informato dei deficit formativi del figlio, il ragazzo è stato automaticamente promosso. Semplice no? Come lei giustamente nota, vien da chiedersi di quali capacità taumaturgiche sia mai dotato questo genitore: se anche fosse stato messo al corrente dei problemi del figlio, come avrebbe potuto rimediare? In ogni caso questo ragazzo ora si ritroverà in terza media senza avere la preparazione necessaria. E dovrà sopportare difficoltà e disagi, anche psicologici, facilmente immaginabili. Ma a questo nessuno ha pensato. Nè i giudici nè il solerte padre. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino