Il diritto di sciopero e il senso di responsabilità

Il diritto di sciopero e il senso di responsabilità
Gentile direttore, il premier Renzi si è dichiarato pronto a tutto pur di evitare la figuraccia internazionale cui ci...

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Gentile direttore,

il premier Renzi si è dichiarato pronto a tutto pur di evitare la figuraccia internazionale cui ci esporrebbe lo sciopero di una minoranza dei dipendenti della Scala all’inaugurazione dell’Expo. Il guaio è che a livello europeo ormai la nostra economia è generalmente ritenuta inaffidabile a causa delle continue interruzioni a sorpresa del lavoro, l’Italia è diventato il paese dove ogni seconda domenica i treni regionali si fermano per tutta la giornata senza che i viaggiatori ne vengano debitamente informati e senza che si sappia il motivo della protesta. Nessuno contesta il diritto di sciopero, però ricordiamoci che la Costituzione (art. 40) sancisce che esso “si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano”, sebbene poi il legislatore abbia prodotto ben poco in materia. Al di là delle Alpi tale legislazione invece è consistente e ben chiara, ad esempio in Germania è permesso scioperare solo alla scadenza dei contratti: in caso di inadempienza ci si rivolge al giudice del lavoro. Inoltre gli scioperi non vengono decisi dagli apparatcik ma votati dalla base, più o meno quanto prevede l’articolo 39 della nostra Costituzione (rimasto lettera morta) che per i sindacati fa espresso riferimento a un “ordinamento interno a base democratica”. Forse sarebbe finalmente ora di mettere in atto questa parte della carta fondamentale.



Giancarlo Bascone

Venezia



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Caro lettore,


a regolare il diritto di sciopero dovrebbero essere innanzitutto il buonsenso e la consapevolezza dei doveri che ciascuno di noi ha nei confronti della comunità e del Paese in cui vive e lavora. Chi sfrutta la propria rendita di posizione professionale, minacciando o mettendo in atto scioperi ad alto costo sociale ed economico, più che esercitare un diritto democratico, compie un atto di prepotenza e di egoismo nei confronti degli altri cittadini, che non possono fare altro che subirne le conseguenze. Alcune leggi che, come prevede la Costituzione, regolano il diritto di sciopero sono state fatte anche in Italia. Non so se ne servano altre. Certamente servirebbe, soprattutto da parte di alcune categorie di lavoratori, maggior senso di responsabilità e maggior rispetto dei diritti degli altri. Ed entrambe queste cose, sono difficili da ottenere per legge. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino