Egregio direttore, non riesco più a capire nulla. Ogni giorno ascoltiamo professori ed esperti virologi dire tutto e il suo contrario sul coronavirus o Covid che dir si...
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non riesco più a capire nulla. Ogni giorno ascoltiamo professori ed esperti virologi dire tutto e il suo contrario sul coronavirus o Covid che dir si voglia. Ma noi persone normali, che non abbiamo alle spalle studi e conoscenze, che non abbiamo frequentato università e centri di ricerca, a chi dobbiamo credere? Cosa dobbiamo pensare? E lei, cosa ne pensa di tutto questo?
Antonio Semplici
Padova
Caro lettore,
i virologi sono stati tra i protagonisti di questa difficile stagione. Molti di loro dai laboratori o dalle corsie ospedaliere sono balzati agli onori degli schermi di tv e cellulari, hanno conquistato le prime pagine dei giornali. Ci hanno spiegato cos’era il coronavirus, i molti e gravi rischi che correvamo, ci hanno aiutato a convincerci della necessità di sottostare ad alcuni divieti ed ad accettare alcune rinunce. Alcuni di loro sono diventate delle vere star, soppiantando i “prìncipi” del calcio costretti al momentaneo, forzato riposo. Nonostante qualche eccesso di presenzialismo e anche qualche caduta di stile, questo protagonismo “scientifico” è stato utile: ha rassicurato tutti noi minacciati da un nemico misterioso e micidiale.
Ci ha trasmesso qualche certezza e anche un po’ di sicurezza. Ne avevamo bisogno. Ora che siamo usciti dalla fase più acuta dell’emergenza e siamo è entrati nella fase 2 e 3, la sensazione però è che qualcuno di loro non si rassegni alla possibilità di dover rinunciare ai palcoscenici televisivi e internettiani e a rientrare nell’anonimato delle comunità scientifica. È difficile spiegare altrimenti le insistite polemiche, le contrapposizioni talvolta condite anche da espressioni piuttosto colorite che hanno visto in queste settimane come protagonisti diversi virologi. Tutti impegnati a duellare con colleghi sulla persistenza e aggressività del virus, sull’opportunità di continuare a fare i tamponi piuttosto che i test sierologici e via discutendo. Naturalmente che ci siano tra scienziati opinioni diverse non è una sorpresa. La scienza è una, i cervelli sono assai più numerosi. Ma il risultato che queste esibizioni mediatiche provocano è generare sconcerto nei cittadini che, bersagliati da opinioni contrapposte, non sanno a cosa credere e cosa pensare. Proprio nel momento in cui servirebbero invece poche indicazioni ma chiare. E chi si occupa di scienza e di salute dovrebbe sapere più e prima degli altri tutti quanto l’incertezza sia dannosa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino