Il caso Saman, un delitto orribile. Le comunità straniere devono collaborare con la polizia: questa è integrazione

Il caso Saman, un delitto orribile. Le comunità straniere devono collaborare con la polizia: questa è integrazione
Egregio direttore ho assistito alla tra smissione televisiva Dritto e Rovescio. L'argomento in quel momento del dibattito riguardava il caso della scomparsa della giovane...

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Egregio direttore
ho assistito alla tra smissione televisiva Dritto e Rovescio. L'argomento in quel momento del dibattito riguardava il caso della scomparsa della giovane Samam. Le elucubrazioni di tutti gli intervenuti di religione islamica erano incentrate sul fatto che la giovane non è stata sufficientemente protetta o tutelata dalle istituzioni, soprattutto quelle territoriali. Sconfinando poi su tematiche che nulla hanno a che vedere con la scomparsa di Samam, come i presunti casi di razzismo nei confronti degli islamici. L'argomentazione è andata fuori tema deviando la discussione. Una famiglia, o clan che dir si voglia, definisce, organizza e pianifica l'assassinio di una loro componente per i motivi noti a tutti con la tragica, impensabile, atroce, inumana, determinante azione della madre di quella ragazza e si vuol incolpare, responsabilizzare, quasi rendere complici le istituzioni italiane. La signora Santanchè più volte ha messo con le spalle al muro quei rappresentanti, richiamandoli con pacata logica e fermezza alle loro responsabilità. Come risposta ha avuto soltanto la lista dei loro diritti e delle colpe della classe politica italiana senza contare l'irriverenza (ovvia) dimostrata nei confronti di un rappresentante politico del popolo italiano.


Pietro Michele Manfré 
Vedelago (Treviso)

Caro lettore, 


non ho visto la trasmissione televisiva, quindi non posso esprimermi su quanto avvenuto e quanto affermato in quella sede. Penso però che se, come tutto lascia credere, Saman sia stata vittima di un omicidio consumato in ambito familiare, quindi con la complicità esplicita dei genitori, non ci siano ragioni culturali e religiose che possano, non dico giustificare ma neppure attenuare le gravissime responsabilità di un delitto così atroce. E credo anche sarebbe compito delle comunità straniere in cui quell'assassinio si è consumato non solo prendere pubblicamente le distanze da ciò che è accaduto senza addossare ad altri responsabilità, ma collaborare seriamente con le autorità di polizia perché gli autori di questa orribile atto siano scoperti e consegnati alla giustizia italiana. Sarebbe un'occasione molto importante per dare contenuto e concretezza a una parola troppo spesso malamente intesa e interpretata: integrazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino