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Egregio direttore
ho assistito alla tra smissione televisiva Dritto e Rovescio. L'argomento in quel momento del dibattito riguardava il caso della scomparsa della giovane Samam. Le elucubrazioni di tutti gli intervenuti di religione islamica erano incentrate sul fatto che la giovane non è stata sufficientemente protetta o tutelata dalle istituzioni, soprattutto quelle territoriali. Sconfinando poi su tematiche che nulla hanno a che vedere con la scomparsa di Samam, come i presunti casi di razzismo nei confronti degli islamici. L'argomentazione è andata fuori tema deviando la discussione. Una famiglia, o clan che dir si voglia, definisce, organizza e pianifica l'assassinio di una loro componente per i motivi noti a tutti con la tragica, impensabile, atroce, inumana, determinante azione della madre di quella ragazza e si vuol incolpare, responsabilizzare, quasi rendere complici le istituzioni italiane. La signora Santanchè più volte ha messo con le spalle al muro quei rappresentanti, richiamandoli con pacata logica e fermezza alle loro responsabilità. Come risposta ha avuto soltanto la lista dei loro diritti e delle colpe della classe politica italiana senza contare l'irriverenza (ovvia) dimostrata nei confronti di un rappresentante politico del popolo italiano.
Pietro Michele Manfré
Vedelago (Treviso)
Caro lettore,
non ho visto la trasmissione televisiva, quindi non posso esprimermi su quanto avvenuto e quanto affermato in quella sede.
Il Gazzettino