Non è serio indignarsi per Acca Larentia e stare zitti sugli scontri di Vicenzaoro (o viceversa)

Non è serio indignarsi per Acca Larentia e stare zitti sugli scontri di Vicenzaoro (o viceversa)
Egregio Signor Direttore, premesso che in democrazia è consentito manifestare le proprie idee e opinioni nel recente periodo si è assistito a manifestazioni quali...

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Egregio Signor Direttore,
premesso che in democrazia è consentito manifestare le proprie idee e opinioni nel recente periodo si è assistito a manifestazioni quali gli imbrattamenti di opere d'arte con danni al patrimonio artistico Italiano, bene dell'umanità; lo strascico successivo all'anniversario dei fatti di Acca Larenzia; il tentato assalto a Vicenzaoro e, ultimissimi in ordine di tempo, gli insaulti razzisti e scimiotteschi allo stadio di Udine. Ovviamente interpretazioni, condanne, disapprovazioni e prese di distanze sono avvenute con i consueti distinguo di parte. Ma il messaggio che non va ammesso è che per taluni episodi si è tutti responsabili, o se uno ruba tutti ladri e se uno commette un omicidio tutti assassini! Non tutti gli Italiani sono ladri e corrotti, non tutti sono imbrattatori, non tutti fascisti, non tutti sono imbrattatori di opere d'arte, non tutti sono razzisti e imitano le scimmie e non tutti sono assassini.


C.B.


Caro lettore,


è giusto non generalizzare e non ingigantire oltremisura episodi e fenomeni. Purché questo non diventi un modo per minimizzare ciò che accade o per girare, secondo le convenienze, la testa dall'altra parte. Per non essere frainteso, cercherò di spiegarmi meglio. Se alcune centinaia di nostalgici esibiscono a Roma senza vergogna la loro inossidabile fede nel fascismo, non significa certo che siamo alla vigilia di una nuova Marcia su Roma. Allo stesso modo la violenta pretesa di qualche centinaio di pseudo-rivoluzionari in libera uscita dai centro sociali di sfasciare o far chiudere lo stand di Israele a Vicenzaoro, non va interpretata come una recrudescenza degli Anni di piombo. L'uno episodio come l'altro vanno però considerati seriamente per ciò che significano e alla luce di ciò che prevedono le nostre leggi. E vanno giudicati con la consapevolezza che, tanto a Roma come a Vicenza, eravamo di fronte a manifestazioni di persone che, come minimo, hanno un rapporto quantomeno incerto con i concetti di democrazia e di libertà. E se hanno violato le leggi, vanno punite come meritano. Ma c'è anche un'altra considerazione da fare. Sarebbe bene che, soprattutto la politica, la smettesse, di fronte a vicende come queste, di indignarsi a comando o secondo le opportunità del momento. Se le braccia tese dei neo fascisti di Acca Larentia sono intollerabili e vanno condannate, lo stesso metro di giudizio e lo stesso rigore vanno usati nei confronti dei cortei degli estremisti no global, violenti ed anche antisemiti di Vicenza. Non si può inondare l'etere e i giornali di dichiarazioni grondanti sdegno di fronte a un episodio e chiudere invece gli occhi e sigillarsi la bocca di fronte all'altro, in base a logiche di schieramento. Non è serio e non è indice di credibilità. A destra come a sinistra. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino