Egregio direttore, siamo alle solite: Michele Riondino, l'attore che condurrà la serata inaugurale della Mostra del Cinema di Venezia, non ha resistito alla tentazione...
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siamo alle solite: Michele Riondino, l'attore che condurrà la serata inaugurale della Mostra del Cinema di Venezia, non ha resistito alla tentazione di buttarla in politica e di sparare contro il vice premier Matteo Salvini. Riondino è pagato con i soldi della Biennale che è un ente pubblico finanziato dal governo, ma può permettersi di attaccare il vice presidente del Consiglio.
Mi chiedo cosa sarebbe successo se fosse accaduta la stessa cosa con Renzi o con la Boschi. In questo caso so per certo che non accadrà nulla. Lei cosa ne pensa?
Mario Pianon
Mestre
Caro lettore,
Michele Riondino ha le sue idee e ha ritenuto opportuno usare la platea della Mostra di Venezia per farcele conoscere. Benissimo. Siamo un paese libero e ciascuno può esprimere ciò che pensa. Adesso che sappiamo che il madrino della Mostra del cinema ha votato il Movimento 5 Stelle ma che non stringerebbe la mano a Salvini, cosa cambia? Credo proprio nulla. I giornali ne parleranno, anche il Gazzettino naturalmente, ci sarà forse qualche polemica, ma poi tutto tornerà come prima. Siamo abituati a dare troppa importanza alle opinioni politiche di attori, cantanti e artisti (o presunti tali) vari. Ma non sta scritto da nessuna parte che chi interpreta un bel film o scrive un ottimo romanzo abbia maggiori e migliori capacità di analisi di un comune cittadino. Ha semplicemente le sue idee. Che possono piacere o meno. E se sente l'insopprimibile esigenza di farcele conoscere, non possiamo farci nulla. Basta non dar loro troppa importanza. Dopodiché per tutti i cittadini, anche per i Michele Riondino, c'è la possibilità di scendere in politica, candidarsi e verificare, voti alla mano, quanto consenso realmente hanno le proprie idee. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino