La retromarcia di Di Maio sull' uscita dall'Euro? Mossa per rassicurare i moderati. E non sarà l'unica

La retromarcia di Di Maio sull' uscita dall'Euro? Mossa per rassicurare i moderati. E non sarà l'unica
Gentile Direttore, Ho l'impressione che il candidato premier Luigi Di Maio sia molto volubile come le prime donne. Prima professa l'uscita dall'euro, poi ritratta...

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Gentile Direttore,
Ho l'impressione che il candidato premier Luigi Di Maio sia molto volubile come le prime donne. Prima professa l'uscita dall'euro, poi ritratta dicendo che per l'Italia ora non è il momento giusto. A mio parere un politico serio dovrebbe tenere una linea fissa, costui invece mi pare un po' confuso non sapendo più nemmeno lui su quale target di elettori puntare.


Matteo Favaro
Scorzè (Venezia)


Caro lettore,
questo è un inizio di campagna elettorale ricco di promesse ma anche di sorprese. A destra, al centro e a sinistra. Di Maio non poteva essere da meno. Il candidato-premier del Movimento 5 Stelle cerca con insistenza di mandare messaggi rassicuranti all'elettorato moderato. Forse gli algoritmi della ditta Casaleggio, che orientano scelte e mosse del movimento grillino, devono aver segnalato che la faccia pulita da bravo ragazzo del giovane leader M5S, da sola, non è sufficiente per sfondare al centro. Il voto di protesta non basta per conquistare il diritto e il consenso per governare, soprattutto con questa legge elettorale. E allora ecco le correzioni di rotta e le strizzate d'occhio in altre direzioni. Fare retromarcia sull'Europa e sull'uscita dall'euro, del resto, era relativamente semplice. Sarebbe stato ben più difficile spiegare all'elettorato e ai paesi tradizionalmente alleati, come l'Italia potesse abbandonare la moneta unica, con quali prospettive e con quali costi. Gli annunci sono una cosa, la concreta strategia politica un'altra. Forse mi sbaglio, ma credo che da qui al 4 marzo di svolte e cambi di marcia rispetto ai proclami del passato da parte di Di Maio e del suo Movimento ne vedremo altre: passare dalla piazza al Palazzo comporta qualche rinuncia e i grillini, post-ideologici e movimentisti, hanno dimostrato di muoversi con grande disinvoltura sullo scacchiere della politica. Interna e internazionale. Dopo l'apertura delle liste agli indagati, è arrivata la rinuncia all'uscita dall'euro. Aspettiamo la prossima mossa.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino