Sanzioni alla Russia, una scelta sbagliata che penalizza l’Europa

Sanzioni alla Russia, una scelta sbagliata che penalizza l’Europa
Caro Direttore, in generale sono critico con Renzi, perché usa la sua intelligenza e furbizia per rafforzare il suo potere personale, anziché per avere una visione...

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Caro Direttore,
in generale sono critico con Renzi, perché usa la sua intelligenza e furbizia per rafforzare il suo potere personale, anziché per avere una visione strategica dei nostri problemi e delle relative soluzioni. Questa volta però, devo dire che ho apprezzato quanto detto a San Pietroburgo e cioè che le sanzioni contro la Russia sono dannose per tutti e c’è il pericolo del ritorno alla guerra fredda. E bene ha fatto a firmare accordi commerciali per oltre 1 miliardo di euro. Che le sanzioni siano dannose, lo capisce ognuno di noi quando va a fare la spesa e trova, per esempio nella macelleria di fiducia, salsicce e braciole di maiale e cosce di pollo tutte a meno di 5 euro/Kg, (parlo di roba fresca e buona) oppure al bar bianco, trova formaggi (premiati ad ogni mostra) sotto prezzo, perché tornati invenduti dai supermercati, in fase di scadenza. Tutto ciò, è frutto della crisi che non passa. La gente spende meno e i produttori sono costretti a vendere a prezzi non remunerativi e molte aziende venete sono state messe in ginocchio, dopo tanti sacrifici, dalle sanzioni decise dalla Comunità Europea contro la Russia.


Gino De Carli

Caro lettore,
la Russia di Putin si nutre di un iper nazionalismo arrogante dentro i propri confini e di un'aggressività preoccupante nelle relazioni internazionali. In nome di ciò Mosca è riuscita in questi giorni persino a difendere quei tifosi russi che hanno messo a ferro e fuoco interi quartieri delle città francesi. Difficile che un Paese del genere susciti istintiva simpatia. Tuttavia la politica estera non può fondarsi sui sentimenti o sulle sensazioni, deve innanzitutto poggiare su un’equilibrata valutazione degli interessi e delle opportunità.


E non c'è dubbio che l'Europa, sul piano economico ma anche su quello geopolitico, abbia poco da guadagnare nell'aver Putin come nemico. Allo zar russo non va concesso tutto, ma la sua volontà di potenza va arginata all'interno di un rapporto chiaro e fondato sulla pari dignità. Le sanzioni, in questo senso, sono un'arma a doppio taglio perché penalizzino non solo chi le subisce ma anche chi le attua. E sono una scelta sbagliata perché reintroducono barriere, seppur solo economiche, che rischiano di riportare indietro le lancette della storia. Una prospettiva da cui la debole Europa ha solo da perdere. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino