Il reddito di cittadinanza era pensato solo per gli immigrati, scrive un lettore. Sarebbe stato comunque sbagliato

Il reddito di cittadinanza era pensato solo per gli immigrati, scrive un lettore. Sarebbe stato comunque sbagliato
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Caro direttore,
forse non tutti sanno che il reddito di cittadinanza era stato concepito dal Movimento 5 stelle fino a alle elezioni di marzo 2018 per gli extracomunitari. Lo posso dire con certezza perché sono stato un'attivista del M5s dal 2012 all'ottobre 2018. Si trattava di dare agli immigrati un reddito dignitoso però con l'obbligo di lavorare per due giorni alla settimana in lavori socialmente utili e di frequentare alla sera dei corsi di lingua italiana, sulla costituzione e professionali. Alla fine del percorso costoro sarebbero stati meglio preparati per prendere eventualmente la cittadinanza italiana. Per questo si chiamava reddito di cittadinanza. Dopo le succitate elezioni venne esteso anche agli italiani.


Andrea Conz
Padova

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Caro lettore,


non lo sapevo. Ma credo che, anche in quel caso, sarebbe stato un provvedimento di stampo assistenzialista, non solo sbagliato, ma anche controproducente. Oltre ad essere una misura difficilmente realizzabile e costosissima, la notizia che l'Italia avrebbe garantito a tutti gli immigrati uno stipendio mensile in cambio di due giorni la settimana di lavori socialmente utili (e negli altri 5 giorni cosa avrebbero dovuto o potuto fare?) e della frequentazione di alcuni corsi serali, avrebbe infatti rappresentato un ulteriore incentivo per migliaia di uomini e donne per imbarcarsi su qualche mezzo di fortuna per cercare di raggiungere le coste italiane. Insomma un altro regalo ai mercanti di uomini. Un politica seria di gestione dei flussi migratori non può fondarsi sul semplice assistenzialismo nè su un'irrealizzabile chiusura delle frontiere. Bisogna uscire dai luoghi comuni e dagli slogan, dall'una e dall'altra parte. Come si può fare? Forse rovesciando l'approccio al problema. Finora noi siamo stati soggetti quasi totalmente passivi rispetto alle ondate migratorie: le abbiamo semplicemente subite. La nostra principale preoccupazione è stata sempre quella di come accogliere o come bloccare i migranti. Anche il dibattito politico si è concentrato soprattutto su questi aspetti. E assai meno sull'esigenza di capire quale tipo di immigrazione sia più funzionale alla nostra economia e più integrabile nel nostro sistema sociale. Se, come si è soliti dire, gli immigrati sono, o devono essere, una risorsa, come tali vanno considerati. Senza pregiudizi. Accogliere tutti, sempre e comunque, senza distinzione e senza filtro alcuno, non significa essere più umani e solidali, significa non governare il fenomeno migratorio. Ed è esattamente quello che continuiamo a fare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino