Lo studente 12enne vestito da militare nazista alla festa scolastica: cosa dimostra e cosa ci può insegnare

Lo studente 12enne vestito da militare nazista alla festa scolastica: cosa dimostra e cosa ci può insegnare
Egregio direttore, a proposito della English school di Padova constato che sempre di piu ormai si ripetono queste "ragazzate" (secondo chi si gira sempre dall'altra...

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Egregio direttore,
a proposito della English school di Padova constato che sempre di piu ormai si ripetono queste "ragazzate" (secondo chi si gira sempre dall'altra parte ) di giovani e non solo che esibiscono con impunità questi simboli del male assoluto. E mi meravigliano le scuse inaccettabili del preside. Perché non si è chiesto come mai è stato premiato come costume più originale? Dov'erano gli insegnanti?E come è possibile scambiare un nazista per un soldato della Seconda guerra mondiale? Mi dispiace constatare che si stia cancellando la storia dei padri della Costituzione e dei 6 milioni di Ebrei uccisi nei lager nazisti.


Cesare Turatto
Sant'Urbano (Padova)


Caro lettore,


se un 12enne si presenta alla festa scolastica di Halloween mascherato da militare nazista e nessuno ha avuto nulla da obiettare, ma anzi viene premiato dai professori per il costume più originale, questa non è una "ragazzata", ma un fatto che deve fa riflettere. Stendiamo un velo pietoso sulle incredibili e inconsistenti giustificazioni fornite dalla scuola dopo che è esploso il caso. Il silenzio sarebbe stato più dignitoso. Colpisce di più invece la lettera inviata dai genitori del ragazzo. Un testo articolato e ben scritto in cui, dopo essersi ripetutamente scusati e aver ribadito in modo netto il proprio "disprezzo" nei confronti del nazismo e di tutto ciò che ha rappresentato, spiegano che quella divisa indossata dal proprio figlio voleva essere in realtà un messaggio contro le atrocità della guerra. Non mi permetto di dubitare della sincerità di queste parole. Anzi credo che, per molti aspetti, vadano apprezzate. Ma mi chiedo e chiedo loro: come si può accettare che il proprio figlio, seppur per un nobile fine, si travesta da militare nazista, senza chiedersi quali saranno le reazioni delle altre persone e come verrà interpretata quella "maschera"? E senza domandarsi se quel simbolo di morte non avrebbe potuto creare disagio e turbamento in qualcuno? I genitori nella loro lettera esprimono anche la giustificata preoccupazione che ora il prezzo più alto della bufera mediatica suscitato dal caso, lo pagherà loro figlio che, data l'età, non ha gli strumenti culturali e psicologici per affrontare la situazione. E di ciò considerano responsabili i giornali che si sono occupati della vicenda. Comprendo la reazione e le preoccupazioni di questi genitori. Li inviterei però a riflettere, e a farlo anche con il proprio figlio, sulle cause che hanno creato questo caso. Da un lato c'è stata un' evidente e colpevole sottovalutazione del significato che quella divisa ha nella storia e nel vissuto di tante persone. Dall'altro c'è l'attitudine, sempre più diffusa, a sentirsi in diritto di esternare i propri punti di vista e di lanciare messaggi, senza tener conto degli altri e delle loro sensibilità, senza dare la dovuta importanza alle conseguenze che alcune scelte possono avere. Trasformare una maschera militare nazista in un' icona di pace è un'operazione quantomeno ardita. Soprattutto se a calarsi in questo ruolo è chiamato un ragazzino di 12 anni. E se gli altri non capiscono, non sono loro ad aver sbagliato. Né di chi ne ha parlato sui giornali o in tv. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino