Quello che resterà del ministro del Lavoro Poletti

Quello che resterà del ministro del Lavoro Poletti
Egregio direttore, mi chiedo come possa un Paese avere un ministro del Lavoro che parlando ai ragazzi dice loro che è...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Egregio direttore,

mi chiedo come possa un Paese avere un ministro del Lavoro che parlando ai ragazzi dice loro che è meglio andare a giocare a calcetto piuttosto che mandare i curriculum alle aziende. Un consiglio veramente illuminato e interessante. Forse voleva essere una declinazione inedita della italica cultura della raccomandazione. Davvero stupefacente. E non è la prima volta che Poletti se ne esce con trovate di questo genere. Non sarebbe il caso di farlo smettere?
Angelo Pavan
Padova

-- 

Caro lettore,
il ministro Poletti è un collezionista di battute infelici. Che lo costringono poi a frettolose, quanto inefficaci retromarce. Forse il suo è un tentativo di svecchiare il linguaggio della politica. Peccato non sia sostenuto da una cultura della comunicazione efficace e all'altezza di tanto ambiziosi propositi. Sostenere, come ha fatto l'altro ieri Poletti, che è più importante andare a giocare a calcetto che mandare un curriculum, può essere, in determinati contesti, una suggestiva provocazione. In bocca a un ministro, del Lavoro perdipiù, suona perlomeno strana e presta inevitabilmente il fianco a polemiche e critiche. Come è puntualmente avvenuto. Dopodiché, mi permetta la franchezza: credo che Poletti passerà alla storia più per la sua inconsistenza come ministro, che per le sue gaffe. A queste si può trovare rimedio, all'inadeguatezza come uomo di governo è un po' più difficile. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino