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Caro direttore,
c'è stata la morte di Navalny, cittadino russo, giudicato colpevole di alcuni reati e condannato dal tribunale al carcere, dove venerdì e stato ritrovato morto, le cause della morte sono ora al vaglio degli inquirenti per capirne le cause. Ecco un esempio di come un giornalista onesto dovrebbe scrivere e qui sotto un esempio di come invece scrive la maggioranza: venerdì è stato assassinato in un gulag siberiano Navalny, paladino della democrazia e della libertà, unico vero dissidente di Putin, ingiustamente carcerato e chiaramente assassinato per ordine di Putin e il suo governo tiranno e despota, antiliberale e antidemocratico.
C'è bisogno di dire altro?
I.R.
Caro lettore,
le modalità e le parole con cui, secondo lei, un giornalismo "onesto" avrebbe dovuto dare la notizia della morte di Navalny ricordano molto le formule usate e suggerite durante il Ventennio dall'Agenzia Stefani per diffondere le notizie poco gradite o scomode per il regime.
Il Gazzettino