Crisi, il pubblico impiego ha sofferto meno dei privati

Crisi, il pubblico impiego ha sofferto meno dei privati
Crisi, il pubblico impiego ha sofferto meno dei privati Mercoledì 19 Novembre 2014, Caro direttore, il 5 dicembre la Camusso...

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Crisi, il pubblico impiego


ha sofferto meno dei privati

Mercoledì 19 Novembre 2014,

Caro direttore,

il 5 dicembre la Camusso riporta in piazza gli statali, gli studenti e tutta la coreografia di centri sociali e disobbedienti con l'aiuto dei quali proclama lo sciopero nazionale. Uno dei motivi è il mancato rinnovo del contratto degli statali. Vorrei che lei avesse il coraggio di pubblicare la busta paga di uno statale del 2010 e una dello stesso statale del 2014 per dimostrare che non ci sono state variazioni. Vorrei poi farle un appunto. Ieri parafrasando Bob Kennedy ha citato: il Pil non tiene conto (...) dell’onestà dei nostri pubblici dipendenti... Mi fermo qui, non vorrei passare all'insulto.



Giovanni Padoin



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Caro lettore,

non c'è bisogno di avere un particolare coraggio e neppure di pubblicare nessuna busta paga. I dati ufficiali parlano già chiaro: fino al 2010 gli stipendi del pubblico impiego sono cresciuti in media assai più di quelli del settore privato: nel decennio precedente il differenziale si misurava in ben 14 punti percentuali a favore del pubblico. A partire dal 2010 però, per effetto del blocco dei contratti, questa dinamica è sensibilmente rallentata: nel biennio 2012-2013, per esempio, la retribuzione media pagata nel settore pubblico è calata dell'1,3%, mentre nel 2013 non sono stati registrati scostamenti, il che però al netto dell'inflazione, vuol dire che il potere d'acquisto dei dipendenti pubblici è diminuito.



Ma per valutare correttamente questi dati occorre anche tener conto che i dipendenti pubblici hanno pagato alla crisi un costo certamente minore rispetto al settore privato che ha dovuto fare i conti con licenziamenti e casse integrazioni, fenomeni del tutto sconosciuti nel pubblico impiego. Non è certo un fattore secondario Inoltre la dinamica salariale del settore pubblico ha penalizzato negli ultimi anni soprattutto le fasce inferiori dei lavoratori e assai meno i dirigenti. Secondo un recente studio del Forum della pubblica amministrazione fatto 100 uno stipendio del 2001, nel 2012 la dirigenza pubblica era arrivata quota 137 mentre il personale non dirigente era fermo a 127. E non si può certo dire che i dirigenti pubblici siano in assoluto mal pagati: un dirigente di alto livello guadagna in Italia 12,6 volte lo stipendio medio di un dipendente pubblico. In Francia la proporzione è ferma a 6,4, in Gran Bretagna all' 8,4.



P.s.: io non ho parafrasato Kennedy, ma riportato una sua citazione, senza modifica alcuna. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino