Il Pil cresce? Ma senza taglio delle tasse non sarà vera ripresa

Il Pil cresce? Ma senza taglio delle tasse non sarà vera ripresa
Egregio Direttore, novità in vista sulla produzione italiana. Migliora e spiazza le previsioni, per la felicità del ministro dell'economia Padoan. Dopo il lungo...

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Egregio Direttore,
novità in vista sulla produzione italiana. Migliora e spiazza le previsioni, per la felicità del ministro dell'economia Padoan. Dopo il lungo periodo recessivo ritorna il sereno, e affinché permanga, si attendono stimoli fiscali, investimenti e facilitazioni per catturare sviluppo e futuro. Favorire l'export migliora la situazione globale purché la politica monetaria non navighi nella restrizione, e il credit-crunch sia acqua passata e i rubinetti del credito siano ben oliati per favorire l'impresa. Sono buone regole applicate dalla Bce, perché l'iniezione dei flussi di liquidità ha reso fertile la produttività e l'ottimismo italico in essere per la svalutazione dell'euro e il contributo di una tiepida inflazione.

Anche la confusione politica deve essere smorzata, altrimenti gli attori di teatro recitano a soggetto, eliminando il copione, creando confusione pure loro innalzando le sfide e i rischi connessi. Tenendo sotto controllo la fragilità bancaria smussando il debito pubblico al ribasso si possono raggiungere nuove mete per far così la cresta alla crescita europea, sempre che la politica italiana procuri un ventaglio di ottimismo e soluzioni ideali. Le ultime notizie Istat sul Pil (+ 0,9%)portano speranza. In andamento lento, però. Chissà che una frenetica polka lo proietti in alto catturando nuova occupazione. Solo questo è il vero beneficio. Quando il Pil si alza è sempre buona cosa.
Giuliano Paganin
San Pietro in Gu (Pd)

Caro lettore,
sempre meglio crescere un po' di più che un po' di meno. Quindi ben vengano le ultime notizie sul Pil. Ma per catturare davvero la ripresa non bastano nè l'ottimismo nè le speranze. E non basta neppure una crescita dello 0,9%: Serve una politica fiscale nuova e diversa che riduca il gap di competitività tra le nostre imprese e quelle estere e ridia un po' di fiato ai consumi delle famiglie.

Senza di ciò potremo solo consolarci con i decimali delle statistiche sul Pil, ma il nostro gap nei confronti di altri paesi europei continuerà ad aumentare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino