Se i più anziani sono in forma, hanno diritto di guidare. Prima di introdurre nuovi divieti, si facciano veri controlli

Se i più anziani sono in forma, hanno diritto di guidare. Prima di introdurre nuovi divieti, si facciano veri controlli
Caro direttore, ci risiamo: è bastato che un famoso e attempato ex sindaco trevigiano incappasse in un incidente stradale, per scatenare coloro che vorrebbero vietare ai...

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Caro direttore,
ci risiamo: è bastato che un famoso e attempato ex sindaco trevigiano incappasse in un incidente stradale, per scatenare coloro che vorrebbero vietare ai "vecchi" di usare l'auto e di avere la patente.


La donna travolta da Gentilini ha tutta la mia solidarietà. Ma ce l'ha anche Gentilini che è stato messo ingiustamente alla gogna. Come se solo gli ultra ottantenni o ultranovantenni fossero coinvolti negli incidenti stradali. No, i loro fanno solo più notizia.
E scatenano i proibizionisti.
T. L.
Verona


Caro lettore,


so che molti non saranno d'accordo, ma continuo a pensare che fissare un limite di età (e quale poi: 80 anni? 85? 90?) oltre il quale vietare, per principio e senza eccezione alcuna, l'uso dell'automobile sia molto discutibile, se non ingiusto. Ci sono persone che, a dispetto dell'anagrafe, sono in ottima forma, fisica e mentale e vivono una vita assolutamente identica a quella di chi ha 10-20 anni meno di loro, continuando spesso anche a lavorare, non raramente con incarichi di responsabilità. Se gli esami a cui vengono sottoposti dicono che sono in grado di guidare, perché proibire loro di farlo? Perché negare loro il diritto, se lo possono fare, di muoversi in autonomia e di disporre di un mezzo anche solo per andare a far visita a parenti o amici? Perché l'unica patente di cui dovrebbero avere titoli è quella di "inadatti" (alla guida)? Il divieto invocato non è in fondo una forma di ingiustizia nei confronti di una categoria di cittadini "colpevoli" solo di essere più "vecchi" degli altri? Piuttosto, di fronte a una società in cui si vive sempre più a lungo, occorrerebbe chiedersi se le regole in vigore sono adeguate e se i controlli previsti siano effettuati con le necessarie serietà e rigore. Per tutti ovviamente. Per chi, indipendentemente dall'età, si mette alla guida dopo aver consumato troppo alcol o usato droghe, ma anche per chi ha accumulato un ragguardevole numero di primavere e non intende rinunciare alla patente. Non voglio generalizzare, ma ho qualche dubbio (e qualche racconto me lo conferma) che ciò accada. Temo invece che in diversi casi, anche quando sotto esame ci sono automobilisti ultra ottantenni, i controlli periodici previsti per il rinnovo della patente affoghino nella routine ("avanti un altro") e non siano così approfonditi e puntigliosi, come invece dovrebbero essere. Magari prima di introdurre nuovi divieti preoccupiamoci di questo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino