L’Europa non è causa di tutti i mali come qualcuno vuole farci credere

L’Europa non è causa di tutti i mali come qualcuno vuole farci credere
Egregio Direttore, con i tragici fatti di Parigi in questi giorni sono tornati alla ribalta la rabbia e l'orgoglio che...

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Egregio Direttore,

con i tragici fatti di Parigi in questi giorni sono tornati alla ribalta la rabbia e l'orgoglio che Oriana Fallaci aveva richiamato in un suo famoso articolo pubblicato all'indomani dell'attacco alle torri gemelle dell'11 Settembre 2001. All'inizio ero pienamente d'accordo, ma un giorno mi è capitato di leggere una accalorata risposta che ribaltava tutte le tesi esposte dalla Fallaci. Si trattava dell'articolo "Il Sultano e San Francesco" scritto dal giornalista Tiziano Terzani, ancora oggi attualissimo e che molti politici italici dovrebbero andarsi a leggere. Un articolo scritto per ricordarci che la violenza richiama sempre altra violenza e soprattutto che la vendetta è un piatto che va servito freddo.



Noi europei ci siamo già immischiati quanto basta nelle vicende del Medio Oriente con le crociate del Medioevo, senza ricavarci nulla. Ma oggi sta andando ancora peggio, perché ci stiamo rimettendo il quieto vivere delle nostri città. L'Europa non deve salvare il mondo e la democrazia non deve essere obbligatoriamente esportata ovunque. Forse è il caso di restarcene a casa nostra.



Marco Dal Prà

Mestre




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Caro lettore,

nell'attuale momento storico non è l'Europa che si immischia nelle faccende altrui, sono l'Isis e l'estremismo islamico che, sospinti dalla loro folle e criminale volontà di potenza, pretendono di imporre la loro legge anche all'Europa. Il mondo occidentale deve essere consapevole degli errori e anche dei misfatti che nel corso della storia ha compiuto. Ma l'Occidente e l'Europa non sono l'origine dei mali del mondo come qualcuno, anche da noi, cerca di farci credere. L'opera di accoglienza e di integrazione di milioni di uomini e donne di fedi e culture diverse che l'Europa ha sostenuto e sostiene non ha riscontri nella storia recente ne passata. Ed è tutto da dimostrare che altre culture sarebbero state capaci di fare altrettanto con la stesso rispetto dei diritti umani e la stessa tolleranza di cui noi europei abbiamo dato e diamo prova.


Lei dice: non dobbiamo esportare la democrazia. Ma non dobbiamo neppure flagellarci per ciò che siamo nè importare senza colpo ferire culture di morte e di disprezzo dei valori fondanti della nostra civiltà. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino