Cortei pacifisti per misurarsi nel centrosinistra: la ricerca della pace è una cosa un po' più seria

Cortei pacifisti per misurarsi nel centrosinistra: la ricerca della pace è una cosa un po' più seria
Egregio direttore, è con grande sorpresa che domenica in prima pagina non ho letto nulla sulle manifestazioni di piazza per il cessate il fuoco in Ucraina che si sono...

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Egregio direttore,
è con grande sorpresa che domenica in prima pagina non ho letto nulla sulle manifestazioni di piazza per il cessate il fuoco in Ucraina che si sono svolte a Roma e a Milano. La notizia è relegata a pagina 6. La linea Politica del giornale da Lei diretto pare essere quella di non dare spazio all'opposizione di centro e di sinistra. Lecito, ovviamente. Ma così facendo non pensa di rischiare di perdere lettori affezionati che, come la maggioranza degli italiani, non ben rappresentata dai media nazionali, è stanca di pagare sulla propria pelle le decisioni dei potenti della terra? La guerra per procura deve essere fermata (Prodi docet) e la voce del popolo va ascoltata e riportata in prima pagina. Altro che i migranti.


Enrico Penzo


Caro lettore,
rispetto e considero con attenzione le opinioni di tutti, ma, se me lo consente, fa un po' sorridere accusare di non dar spazio all'opposizione di centro e sinistra un giornale che ospita come editoriale, in prima pagina, un intervento di Romano Prodi. Non esattamente un esponente o un fan del centro destra. Quanto alle manifestazioni di Roma e di Milano, non ne abbiamo sottovalutato l'importanza, tant'è vero che abbiamo dedicato loro una pagina intera, ma non penso che rappresentino, come lei afferma, la voce del popolo. E per fortuna, aggiungo. Perché spero che il popolo italiano abbia una maturità maggiore di chi, per esempio, nella manifestazione di Roma ha fischiato Enrico Letta costringendolo ad abbandonare il corteo o di chi si è presentato allo stesso corteo con la bandiera della Russia di Putin. Per essere credibili nell'invocare la pace bisognerebbe almeno dimostrarsi in grado di non litigare e di non insultare i propri compagni di strada e di corteo e magari anche di essere in grado di non dividersi sullo stesso tema. Ma come: si pretenderebbe di mettere intorno al tavolo Putin e Zalensky e convincerli a trattare e non si è neppure capaci di trovare uno straccio di accordo per scendere in piazza insieme a favore della pace? Non le pare un controsenso? O forse l'idea di pace di chi ha manifestato non è esattamente la stessa? Purtroppo la realtà è anche un'altra: accanto a molti cittadini e associazioni che sono scesi in piazza a Roma e a Milano per chiedere con convinzione la fine del conflitto russo-ucraino, le manifestazioni per la pace di sabato, e quella della capitale in particolare, sono state utilizzate da alcuni partiti soprattutto come prove di forza all'interno del centro sinistra per misurarsi e misurare i concorrenti, con un occhio al fronte russo-ucraino e l'altro ai sondaggi italiani e agli accordi per le regionali di Lazio e Lombardia. Mi perdoni: la pace, quella vera, è una cosa un po' più seria.



      
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Il Gazzettino