Il minuto di silenzio per le bombe del ‘45 sul Giappone? Sbagliato strumentalizzare i Giochi, anche per fini nobili

Il minuto di silenzio per le bombe del ‘45 sul Giappone? Sbagliato strumentalizzare i Giochi, anche per fini nobili
Egregio direttore, premetto che, quale occidentale e non potrebbe essere diversamente, sono filo_americano. Non posso...

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Egregio direttore,

premetto che, quale occidentale e non potrebbe essere diversamente, sono filo_americano. Non posso però ignorare che l’America, in nome della pace e senza entrare nel merito, ha scatenato buona parte delle guerre nel mondo. Ciò detto, riterrei sensato il pensiero del Sig. Parpinel sul mancato minuto di silenzio per le bombe su Hiroshima e Nagasaki, dopo aver osservato, però, un minuto di silenzio per Pearl Harbor. O no?
Luciano Pescarollo
Mestre

Caro lettore,
forse no. Naturalmente capisco e per certi aspetti apprezzo il senso della proposta del lettore su Hiroshima e Nagasaki. E comprendo anche la sua provocatoria replica. Ma non voglio entrare nel merito di una disputa su quali vittime sia più giusto ricordare ne’ tantomeno aprire un dibattito sulle ragioni che spinsero il Giappone a entrare in guerra colpendo la base statunitense di Pearl Harbour e gli Stati Uniti a chiudere quella stessa guerra sganciando le due micidiali bombe atomiche sule due città giapponesi.
La ragione della mia perplessità e’ un’altra: francamente comincio ad avere qualche dubbio su questo uso crescente delle grandi manifestazioni sportive come megafono per battaglie civili e politiche.
Mi pare un modo ipocrita e semplicistico per lavarsi la coscienza e provare a dimostrare che lo sport non vive sotto una campana di vetro. Ma davvero pensiamo che un minuto di silenzio, basti a modificare la sensibilità e la percezione di atleti e pubblico su tematiche tanto complesse? A me pare una forma di conformismo bello e buono. A cui anche si deve piegare per non suscitare l’ira e la disapprovazione del pensiero politicamente corretto.
Lo sport ha un ruolo importante nella società per i valori intrinseci che può e deve esprimere. E’ sbagliato strumentalizzarlo per altri fini, per quanto nobili possano apparire.

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Il Gazzettino