La moneta elettronica è sempre più usata non perché siamo servi sciocchi delle banche, ma perché è più comoda

La moneta elettronica è sempre più usata non perché siamo servi sciocchi delle banche, ma perché è più comoda
Egregio direttore: leggo l'intervento del sig. Cadore pubblicata domenica 4 dicembre, in cui l'esimio chiede se è da rompiballe pagare tutto con il Pos, come di sua...

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Egregio direttore:
leggo l'intervento del sig. Cadore pubblicata domenica 4 dicembre, in cui l'esimio chiede se è da rompiballe pagare tutto con il Pos, come di sua abitudine, e leggo la risposta in cui lei conclude che anziché etichettare come rompiballe chi usa la moneta elettronica si potrebbe provare a capire e iniziare a farci i conti. Ebbene mi chiedo e le chiedo: stante che la moneta corrente che assolve alla funzione di regolatore legale degli interscambi è quella cartacea e che quindi la moneta elettronica ne è semplicemente un surrogato, perché un commerciante o qualsiasi operatore economico, deve accettare l'idea che pagando con la carta in realtà tu cliente non lo paghi, ma gli stai dicendo che la tua banca ti dice che pagherà la sua banca, e poi la sua banca lo pagherà fra un paio di giorni, se allo sportello ci sarà abbastanza liquidità, altrimenti il credito che lui vantava verso di te cliente, adesso ce l'ha verso la sua banca? E per di più per tutto questo giro il commerciante deve anche pagare commissioni e spese? La mia è chiaramente una iperbole ma serve a farci capire come chi paga col magico Pos non deve essere definito un rompiballe, ma forse definirlo un po' credulone che in modo spesso irragionevole asseconda le lezioncine impartite dal sistema e dal potere finanziario e bancario, non è del tutto sbagliato.


Claudio Granziera
Susegana (TV)


Caro lettore,


ma perché se uno la pensa diversamente da lei o da altri sui pagamenti elettronici deve essere necessariamente un credulone? Si può anche discutere senza ricorrere all'insulto o allo scherno, non le pare? Tantopiù che neppure le sue argomentazioni sono inattaccabili. Se infatti dovessimo seguire fino in fondo il suo ragionamento, anzi la sua iperbole, allora dovremmo mettere in discussione altri servizi: per esempio l'accredito dei salari in conto corrente attraverso il bonifico o l'addebito diretto delle bollette o altri servizi che ormai sono diventati di uso comune. Anche in questi casi infatti la moneta corrente non svolge più la sua funzione ufficiale di regolatore degli interscambi ed è sostituita da funzioni elettroniche. D'altro canto non è neppure vero che solo la moneta elettronica abbia dei costi. Anche il contante e la sua gestione li hanno. In termini di trasporto e di sicurezza, per esempio. Dunque evitiamo le guerre di religione. Nel corso degli anni la moneta contante ha lasciato sempre più spazio ad altre forme di pagamento elettronico o virtuale. E questo non è accaduto perché i cittadini, salvo alcune nobili eccezioni, sono tutti creduloni o servi sciocchi del sistema bancario e finanziario. Ma perché la maggior parte di loro ha trovato questi sistemi di pagamento più comodi e più rapidi. Per quanta fatica costi, si tratta solo di prenderne atto.
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Il Gazzettino