I guerrieri no vax sono fanatici e invasati, è sbagliato sottovalutarli o giustificarli

I guerrieri no vax sono fanatici e invasati, è sbagliato sottovalutarli o giustificarli
Buon giorno signor direttore, da quanto pubblicato dal suo giornale in prima pagina sulla cosiddetta ala dura no vax, direi che...

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Buon giorno signor direttore,


da quanto pubblicato dal suo giornale in prima pagina sulla cosiddetta ala dura no vax, direi che sembra siamo peggio dell'Afghanistan. Non le pare che certe notizie vadano valutate con un po' più di ragionevolezza prima di essere pubblicate? Posso capire la linea del giornale completamente asservita al sistema, ma mi pare che si stia esagerando.
Ivano Roman


Caro lettore,


riassumiamo i fatti: ci sono delle personcine a modo che si fanno dolcemente chiamare guerrieri. Costoro, invasati dal credo anti-scientifico, spargono odio a piene mani sul web, discutono come organizzano agguati, incitano a far fuori i giornalisti, a far saltare il Parlamento e progettano di trasformare manifestazioni in azioni di guerriglia urbana. Però, secondo lei, siamo noi quelli che andrebbero invitati alla ragionevolezza? Siamo noi quelli che dovrebbero essere invitati a misurare i toni e a usare il cervello prima di altre parti anatomiche? Non solo: poiché diamo le notizie, e non perché le censuriamo, saremmo asserviti al sistema. Non scherziamo, per favore. Personalmente, per ciò che ho letto, ho l'impressione che questi aspiranti guerrieri siano soprattutto leoncini da tastiera in preda a fanatismi e infatuazioni e qualcuno di loro sia soprattutto alla ricerca di pretesti per dar sfogo a proprie frustrazioni personali. Ma la storia di questo Paese, per chi la conosce o ha voluto studiarla, ci ha insegnato quanto pericolose possano essere talune, deliranti derive pseudo-ideologiche e che può essere un grave errore giustificarle o sottovalutarle. Detto ciò: sappiamo distinguere. Non commettiamo l'errore di generalizzare. Sappiamo bene che il dibattito sui vaccini è acceso e che su questi temi ci sono sensibilità e opinioni molto diverse. Finché queste differenze rimangono nell'ambito delle leggi e del civile, seppur serrato e persino ruvido, confronto, vanno ascoltate e considerate. Quando però questi limiti vengono superati, quanto si trasformano in minacce e intimidazioni, quando si vaneggia di attentati e agguati, il discorso cambia. E a comprenderlo dovrebbero essere innanzitutto coloro che, a torto o a ragione, militano sul fronte degli anti-vaccino.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino