Il no al bob a Cortina è una brutta notizia. Che serva almeno da lezione: un'altra uscita di pista non possiamo permettercela

Il no al bob a Cortina è una brutta notizia. Che serva almeno da lezione: un'altra uscita di pista non possiamo permettercela
Egregio direttore, alla fine dopo tanti tira e molla la pista da bob a Cortina non si farà. Un po' mi dispiace, ma alla fine risparmiamo un bel po' di soldi. E...

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Egregio direttore,
alla fine dopo tanti tira e molla la pista da bob a Cortina non si farà. Un po' mi dispiace, ma alla fine risparmiamo un bel po' di soldi. E dunque qualche ragione per essere contenti c'è. Almeno io lo sono. E lei?


R.S.
Belluno


Caro lettore,


no, non sono contento. E non vedo ragione per esserlo. Da queste decisione il ruolo di Cortina, come sede olimpica, rischia di uscire ridimensionata sul piano delle presenze, delle discipline ospitate e della visibilità televisiva. Non solo la località ampezzana non vedrà realizzate neppure quelle opere (museo, parcheggi, strade) che erano collegate alla realizzazione della pista. Ma soprattutto penso che abbiamo fatto, come sistema Paese, una gran brutta figura. I Giochi invernali erano stati assegnati a Milano-Cortina nel 2019, in tutto questo tempo, per l'unica nuova "opera" olimpica prevista nel dossier italiano, non siamo stati in grado di mettere a punto un progetto condiviso e di trovare un'azienda che lo realizzasse. Nel frattempo i costi sono esplosi, raddoppiando, i tempi si sono ristretti e alla fine abbiamo dovuto alzare bandiera bianca e rinunciare all'opera. La scelta di andare all'estero non si spiega in altro modo. I costi elevati non sono stati il motivo principale. Le Olimpiadi valgono 1,5 miliardi di infrastrutture e avranno un ritorno sul Paese in termini di Pil di un altro miliardo e mezzo: nell'ambito di un'operazione di sistema di questa importanza l'investimento per la pista, l' "opera simbolo" com'era stata definita, era del tutto compatibile, soprattutto se si fossero rispettate le tempistiche e non si fossero lasciati dilatare i costi. E, per favore, lasciamo perdere le polemiche sui pochi praticanti di bob e slittino o quelle sullo scempio ambientale che la pista avrebbe provocato. Ci sono tante discipline olimpiche che hanno costi elevati e che, per varie ragioni, contano su pochi appassionati. Basti pensare, per restare ai Giochi invernali, al salto con gli sci o al curling. Cosa facciamo: le cancelliamo tutte dal calendario olimpico o le facciamo svolgere sempre nello steso luogo? Quanto infine ai danni ambientali denunciati, forse sarebbe bene ricordare che la nuova pista da bob avrebbe riqualificato un'area, quella della vecchia pista andata in disuso, che in tutti questi anni è stata abbandonata nel degrado e nel disinteresse di (quasi) tutti, ambientalisti compresi. Speriamo comunque che questa vicenda serva da lezione. Alle Olimpiadi mancano meno di tre anni. Altri uscite di pista come questa non ce le possiamo permettere. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino