Non siamo ai Mondiali perché il nostro calcio non produce più campioni ma troppi palloni gonfiati

Non siamo ai Mondiali perché il nostro calcio non produce più campioni ma troppi palloni gonfiati
Egregio Direttore, sono iniziati i mondiali di calcio ma senza l'Italia. Assisteremo all'evento sportivo con il distacco disinteressato di chi non ha nulla da perdere,...

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Egregio Direttore,
sono iniziati i mondiali di calcio ma senza l'Italia. Assisteremo all'evento sportivo con il distacco disinteressato di chi non ha nulla da perdere, mentre ai tanti orfani del tifo nostrano non resta che l'alternativa di scegliere un'altra squadra per cui poter gioire e soffrire. Ma l'onda di entusiasmo a seguito dell'avvenuto insediamento del governo giallo-verde alla guida del nostro Paese potrebbe indurre molta gente a tifare per il Brasile, riconoscendosi nei colori della bandiera carioca. A tal proposito, risulta emblematico un dettaglio: sia l'Italia del calcio come l'Italia del governo Conte, sono due realtà accomunate dallo stesso strano destino, cioè quello di essere vissute come una tragedia nazionale, un dramma epocale. Nulla di più assurdo, ma visto e considerato come siamo fatti noi italiani non dobbiamo meravigliarci più di tanto, tutto rientra nell'ambito della nostra irrituale normalità quotidiana.


S.L.
Treviso


Caro lettore,

non ho nessuna remora nel dichiarare di appartenere alla schiera di coloro che seguiranno questi Mondiali di calcio senza Italia con una vena di consapevole malinconia. I mediocri pedatori azzurri, facendosi eliminare, ci hanno negato il diritto a vivere una sana, estiva emozione. Ma per favore, non parliamo di tragedia o di dramma. Non è proprio il caso. Non ci siamo qualificati per Russia 2018 perchè non eravamo e non siamo all'altezza di altre nazioni. Viviamo nel ricordo di un passato glorioso e di irripetibili notti magiche. Ma il nostro è un calcio in declino e parolaio che da tempo non produce più veri campioni ma tanti, troppi palloni gonfiati. Facciamocene, mestamente, una ragione. E speriamo di riuscire a invertire rapidamente questa triste parabola. Quanto al parallelo tra la Nazionale di calcio e il neonato governo, credo che vada ricordata una cosa. Gli azzurri sono stati esclusi dai Mondiali perché hanno perso. Conte è al governo perché due partiti, M5s e Lega, hanno vinto le elezioni e lo hanno scelto come primo ministro. Non è una differenza di poco conto. Anche se, a quanto pare, per molti italiani è difficile da accettare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino