La follia dei neoperbenisti che modificano i testi dei libri e sostituiscono "mamma" e "papà" con "genitori"

La follia dei neoperbenisti che modificano i testi dei libri e sostituiscono "mamma" e "papà" con "genitori"
Carissimo direttore, nel 1612 iniziò un "restauro" della Cappella Sistina volto a adeguare l'opera di Michelangelo ai principi seicenteschi della...

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Carissimo direttore,
nel 1612 iniziò un "restauro" della Cappella Sistina volto a adeguare l'opera di Michelangelo ai principi seicenteschi della Controriforma della Chiesa Cattolica. Il restauro, in realtà, si ridusse nel coprire le splendide immagini michelangiolesche con le famose "brache" per celarne le nudità considerate troppo esplicite e troppo criticabili da parte delle nuove Chiese Protestanti. Una censura non dichiarata simile a quella che in questi giorni sta mutilando le opere di grandi scrittori come Roal Dahl e Ian Fleming ( l'inventore di James Bond) "colpevoli", in alcune parti delle loro opere, di colpire la sensibilità contemporanea o, meglio, di alcuni contemporanei. Ma non è lo stesso comportamento avuto da Benito Mussolini un tempo e da Vladimir Putin oggi?


Lorenzo Martini,
Stanghella (PD)


Caro lettore,


non siamo ancora a quel punto. I nazisti e i fascisti bruciavano i libri scomodi, Putin fa ammazzare o imprigionare gli autori non allineati. Ma l'azione di pulizia culturale di cui sono vittima oggi i libri di alcuni importanti scrittori va nella stessa direzione: distruggere le opere di una civiltà per imporre quelle di una nuova civiltà. Ammesso che di civiltà si possa parlare. I libri di Roal Dahl, morto nel 1990, celebre autore di testi per ragazzi come La fabbrica di cioccolato, sono stati depurati di parole come "grasso", "brutto" e "nano". Sono state tolte espressioni giudicate sessiste nei confronti di alcuni personaggi femminili come le streghe, mentre termini come "madre" e padre" sono stati sostituiti da "genitori". Analoga sorte toccherà ai romanzi di Fleming, anche se in questo caso l'attenzione dei custodi del politicamente corretto sarà soprattutto rivolta a espressioni che possono essere ritenute o sospettate di essere razziste. Insomma tutto ciò che nelle opere di questi due famosi scrittori può urtare gli adepti di un certo modo di pensare "neoperbenista" è stato o verrà eliminato, limato o modificato. Naturalmente l' opera di "ripulitura" viene realizzata a norma di legge, cioè con il consenso di chi detiene i diritti dei testi modificati, ma ciò non toglie che siamo di fronte a vere e proprie forma di censura. Una scelta da neo-fondamentalismo del linguaggio che tra l'altro carica di negatività parole - basti pensare a "madre" o "padre" - che in sè non hanno proprio nulla di negativo o discriminatorio. Siamo tutti consapevoli che la sensibilità è cambiata e che alcuni modi di esprimersi un tempo considerati normali oggi sono percepiti in modo diverso. Ma questo non è un valido motivo per censurare o modificare libri che sono figli e testimonianze di un epoca diversa dalla nostra. Un'idea della storia che procede per cancellazioni e mutilazioni è il frutto di una cultura egemonica che vuole imporre a tutti la propria visione del mondo. Senza alcun rispetto per la diversità, cioè per il pensiero e per le persone. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino