Quante sciocchezze, contraddizioni e giravolte intorno alle mascherine

Quante sciocchezze, contraddizioni e giravolte intorno alle mascherine
Caro direttore,  noi italiani siamo bravi, intelligenti, geniali, ma a volte ci perdiamo in 1 bicchiere d’acqua, quando c’è da prendere qualche decisione...

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Caro direttore, 
noi italiani siamo bravi, intelligenti, geniali, ma a volte ci perdiamo in 1 bicchiere d’acqua, quando c’è da prendere qualche decisione che interessa la collettività: cosa ci vuole per emanare un decreto legge che dica testualmente: quando si esce di casa, a qualsiasi titolo, obbligo d’indossare mascherina e guanti.C’è una signora, tra le tante, che abita nella mia via, che esce senza protezione. Dimenticavo di dire che suo marito è un dipendente di un’impresa di onoranze funebri. E non è una battuta.


Giuseppe M.

Caro lettore, 

sulle mascherine in questi tre mesi di emergenza da coronavirus se ne sono sentite davvero di tutti i colori. E mi linito alle dichiarazioni degli esperti, o presunti tali, non a quelle dei tanti venditori di fumo che in questi tempi popolano (da remoto) i salotti televisivi disquisendo di contagi, tamponi, test e di tutto l’universo epidemiologico. All’inizio, lo ricorderà, ci è stato detto che le mascherine erano roba da giapponesi: servivano solo per chi era già contagiato o temeva di esserlo e quindi non doveva diffondere il virus. Per tutti gli altri erano sostanzialmente inutili. Poi qualcuno ha cominciato a dire che sì d’accordo, non sono proprio necessarie, ma forse è il caso di indossarle: non si sa mai. Poi sono diventate obbligatorie. E a questo punto però si è aperto un infinito dibattito su quale tipo di mascherina fosse più opportuno usare: la Fp2, la Fp3 o quelle chirurgiche? Ah, saperlo. In ogni caso trovarle e acquistarle era pressochè impossibile e quando uno riusciva a intercettarne una doveva pagarla (quasi) a peso d’oro. Alla fine comunque ci hanno spiegato che andavano bene anche quelle fatte in casa. Nel frattempo però il responsabile nazionale della Protezione civile ci aveva fatto sapere che lui comunque non la portava: «Basta il distanziamento sociale», era stato il suo decisivo e autorevole contributo alla chiarezza sulla questione mascherine. E veniamo all’oggi. In questo momento se vivi in Veneto o in Friuli Venezia Giulia devi sempre indossare la mascherina fuori casa (giustamente, aggiungo), sia che tu sia per strada, sia che tu entri un locale o in un negozio. Se non lo fai rischi anche multe salate. Se però risiedi in Lombardia o in Piemonte dovresti usarla solo nei luoghi pubblici. Se sei all’aperto è obbligatoria esclusivamente quando ritieni che possano non essere rispettate le regole sul distanziamento da altre persone. Ovunque, da Nord a Sud, ci sono poi coloro che hanno interpretato la mascherina come un nuovo tipo di copricollo e la indossano sì, ma rigorosamente abbassata: questione di stile, forse. Comunque sappiamo che il 3 giugno le cose cambieranno ancora. In quale modo? Chissà.
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Il Gazzettino