Mafia Capitale, la politica si assuma la responsabilità di fare pulizia

Mafia Capitale, la politica si assuma la responsabilità di fare pulizia
Caro direttore, scioglimento o no del consiglio comunale di Roma per mafia e malaffare? Purché non sia l’ennesimo ping pong di responsabilità, competenze, incompetenze e pene...

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Caro direttore,

scioglimento o no del consiglio comunale di Roma per mafia e malaffare? Purché non sia l’ennesimo ping pong di responsabilità, competenze, incompetenze e pene per nessuno. Se l’affare fosse capitato in terre roventi di mafia, camorra e ‘ndrangheta, lo scioglimento dei consigli comunali sarebbe già avvenuto. Responsabili del “marcio romano” sono state illustri figure di sindaci e politici: è a questi che la giustizia, e non un partito, deve severamente chiedere conto. E il sindaco “ciclista” non può fare che un breve percorso. Pedalare fa bene alla salute ma é anche faticoso. Speriamo che tutto non si risolva in un niente di fatto.




Natalino Daniele

Rubano (Padova)




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Caro lettore,

non so cosa accadrà del consiglio comunale di Roma e del suo sindaco. Ma ho l'impressione che quella di invocare commissari sia diventata un'ennesima moda italiana. Per un po' di tempo hanno furoreggiato le Authority: esplodeva uno scandalo ed ecco l'imperiosa richiesta di costituire un'autorità. Alla fine ne sono state create talmente tante che alcune non si capisce più neppure a cosa servano o quale sia la loro vera utilità. Con i commissari rischiamo che accada la stessa cosa. Forse molti sono affascinati dal nome che trasmette un'idea immediata di legalità e di pronto intervento.



Ma occorre evitare che la figura del commissario si inflazioni e diventi per la politica una sorta di occasione per lavarsi la coscienza e chiamarsi fuori dalle responsabilità. Nel caso di Roma, pezzi importanti della classe politica e dirigente hanno consentito che la capitale precipitasse in una sorta di girone infernale del malaffare dove anche l'appartenenza politica perdeva ogni significato, tutto si omologava di fronte ai fiumi i denaro e alle esigenze dei clan. A questo punto, delle due l'una: se la classe amministratrice che governa oggi Roma è collusa con il passato, è giusto che arrivi un commissario. Ma se così non è, se come pare la giunta del sindaco Marino è in larghissima parte estranea agli immondi traffici della Mafia Capitale, allora, mentre la magistratura fa il suo lavoro, è la parte "sana" della classe politica capitolina che deve avere il dovere di assumersi le proprie responsabilità: voltar pagina, far pulizia e chiudere con un passato così infame e vergognoso.



Ne avrà la capacità? Staremo a vedere. Un fatto è sicuro: far peggio di chi c'era prima è (quasi) impossibile.

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Il Gazzettino