Macron, il leader che fa a meno dell'Italia

Macron, il leader che fa a meno dell'Italia
Caro Direttore, Emmanuel Jean-Michel Frederic Macron ( il nome è già un programma), presidente della Francia, sembra ossessionato dall'idea di lasciare un segno...

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Caro Direttore,
Emmanuel Jean-Michel Frederic Macron ( il nome è già un programma), presidente della Francia, sembra ossessionato dall'idea di lasciare un segno nella Storia. Giunto all'Eliseo per grazia (socialista) ricevuta, prende tutti a schiaffi, soprattutto l'Italia, per imitare, a parte l'altezza, Charles De Gaulle. Come un bambino che deve rendere conto a mamma Brigitte del suo operato. Grazie dell'accoglienza.

Enzo Fuso
Lendinara (Ro)



Caro lettore,
dopo leadership scialbe come quella di Hollande o schizofreniche come quella di Sarzoky, la Francia, che cova dentro di sè una profonda e sempiterna nostalgia bonapartista, ha creduto di aver trovato finalmente Macron il suo degno presidente. E lo ha sommerso di consensi. In molti hanno voluto vedere già in lui le stigmate del nuovo Charles De Gaulle o del nuovo Francois Mitterrand. Paragoni un po' frettolosi: solo il tempo dirà se Macron merita di essere affiancato a questi suoi grandi predecessori. Nel frattempo alcune caratteristiche del giovane inquilino dell'Eliseo sono chiare.

Macron, da vero leader post-ideologico, si muove soprattutto sui fronti internazionali senza schemi e con grande spregiudicatezza. Vuole ritagliare per sè e per la Francia un ruolo da protagonista su tutti gli scacchieri e persegue questo obiettivo con determinazione assoluta. Punta a un rapporto forte con la Merkel, tesse rapporti con Putin, invita Trump a Parigi per la festa del 14 luglio, assume iniziative sul fronte africano. Un movimentismo frenetico di cui non è facile, per ora, cogliere gli esiti concreti. Un fatto è sicuro: Macron, che pure aveva trovato al di qua delle Alpi numerosi entusiasti estimatori, non ha alcun interesse ad avere un rapporto particolarmente positivo con l'Italia. Lo ha dimostrato sulla vicenda migranti, lo ha confermato con lo stop all'operazione Fincantieri e lo ha sottolineato con la sua iniziativa in Libia, organizzata ignorando il nostro governo. Naturalmente di tutto ciò non ci si deve sorprendere. Ma è bene, almeno, esserne consapevoli. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino