Macron, purtroppo per lui, non è il nuovo De Gaulle ed è un'insidia per il futuro dell'Europa

Macron, purtroppo per lui, non è il nuovo De Gaulle ed è un'insidia per il futuro dell'Europa
Caro direttore, a quanto pare i gendarmi francesi che si aggirano nei pressi del nostro confine occidentale si sono trasformati in una specie di Banda Bassotti di disneyana...

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Caro direttore,
a quanto pare i gendarmi francesi che si aggirano nei pressi del nostro confine occidentale si sono trasformati in una specie di Banda Bassotti di disneyana memoria: entrano di prepotenza a Bardonecchia per maltrattare migranti, di notte scaricano a Claviere altri migranti come se si trattasse di sacchi di spazzatura anziché di esseri umani, nella speranza di non essere scoperti dai nostri agenti come il bambino, di nascosto, infila il dito nel vaso di Nutella nella speranza di non essere pizzicato in flagrante dalla mamma. Povera Francia! Evidentemente il giovanotto che abita attualmente il Palazzo dell'Eliseo pensa di essere il nuovo De Gaulle. Questi, nel 1947, adducendo motivazioni insostenibili dal punto di vista sia storico che geografico, riuscì a rubarci Briga e Tenda, nelle Alpi Marittime. Macron, adesso, si riempie la bocca di europeismo però si comporta come un bulletto nazionalista che considera di fatto Bardonecchia e Claviere come territorio francese: un colpo mortale alla già sgangherata UE che andrebbe, invece, rifondata su basi federaliste come agognato dai più illuminati idealisti dell'unità dei popoli europei.

Mauro Cicero
Mogliano Veneto (Treviso)



Caro lettore,

sono perfettamente d'accordo con lei. Il presidente Macron con i suoi contraddittori comportamenti, le sue ineffabili dichiarazioni, il suo doppiogiochismo sul fronte emigranti (pugno di ferro quando si tratta di accogliere stranieri in Francia, grande aperture e solidarietà quando l'accoglienza la devono fare gli altri) danneggia l'Europa e il suo futuro più di tante polemiche euroscettiche. Detto ciò, riesce davvero difficile paragonare l'attuale capo dell'Eliseo a De Gaulle. È vero: Macron vorrebbe passare alla storia come colui che ha riportato in Francia lo spirito e la grandeur del Generale. Non a caso ha fatto inserire la croce di Lorena, simboli dell'esercito anti-Petain, nei simboli dell'Eliseo e tiene sulla scrivania le voluminose Memorie di guerra del suo famoso predecessore. Ma con tutti i suoi errori e le sue bizzarìe, De Gaulle è stato un grande leader in una stagione di enormi tensioni interne e internazionali. E l'architettura legislativa della Francia attuale deve ancora molto all'azione del Generale. Di Macron oggi di parla soprattutto per le dimissioni in serie dei suoi ministri e per le sue foto con giovanotti della Martinica a torso nudo. Non c'è proprio partita. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino