Caro direttore, in un mondo sempre più di reality anziché di realtà, chi dovrebbe amministrare la “cosa pubblica” sembra vivere una propria...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
in un mondo sempre più di reality anziché di realtà, chi dovrebbe amministrare la “cosa pubblica” sembra vivere una propria realtà virtuale. Con le difficoltà economiche e sociali in cui si trova il nostro Paese, a Roma i partiti dibattono su legge elettorale e data delle votazioni (tenendo conto di sondaggi, vitalizi, sentenze di Strasburgo…); sempre a Roma si osanna un accordo per la costruzione dello stadio (un’opera urbanistica con l’assessore di reparto dimissionario!); in Veneto fra aree industriali deserte con capannoni vuoti e impianti di biomassa costruiti a scopo di lucro, si approva (con qualche dubbio di legittimità) il referendum per la divisione fra Venezia e Mestre per la quinta volta. Si tratta di tematiche certamente importanti ma che forse dovrebbero essere affrontate dopo aver risolto prima i problemi di vita reale.
Andrea Linguanotto
Gaiarine (TV)
----------------
Caro lettore,
spesso la politica mostra un’insana capacità di concentrarsi solo sul proprio ombelico nell’indifferenza di tutto ciò che le sta intorno. Talvolta, come in questi giorni, è davvero impegnativo anche per noi spiegare a voi lettori la logica (non diciamo l’importanza!) di certi dibattiti surreali o delle convulsioni che animano partiti e amministrazioni. Qualcuno ha detto che ormai da tempo la politica ha smesso di essere scienza del buon governo, per diventare arte della conquista e della conservazione del potere. Assistendo a scontri e polemiche tanto infiniti quanto distanti anni luce dalla vita reale vien da pensare che forse questa sia l’unica, vera spiegazione possibile. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino