Immaginiamo di essere un cittadino di Svezia o Finlandia: oggi preferiremmo far parte della Nato o starne fuori?

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Caro direttore, sono non solo perplesso, ma anche molto amareggiato, per quanto si legge in questi giorni sulla richiesta di ingresso nella Nato sia della Finlandia che della...

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Caro direttore,
sono non solo perplesso, ma anche molto amareggiato, per quanto si legge in questi giorni sulla richiesta di ingresso nella Nato sia della Finlandia che della Svezia. Possibile che un po' di buon senso non consigli di non buttare benzina nel fuoco in un momento così critico per la storia dell'Europa, dove giorno per giorno si rischia di precipitare nel baratro senza ritorno di un conflitto generalizzato? Possibile che la parola negoziato per risolvere il conflitto tra Ucraina e Russia sia sparita completamente dall'orizzonte per lasciare il posto a: la Russia deve essere sconfitta, costi quel che costi? Possibile che l'Europa non sappia liberarsi dai diktat americani attraverso una condotta politica responsabile, libera da vincoli (pur in un convinto contesto atlantista)? Termino qui perché altrimenti il mio spirito democratico di europeista convinto ne uscirebbe troppo malconcio.


R.T.
Padova


Caro lettore,


mi perdoni: ma sei le fosse un cittadino scandinavo oggi sarebbe ugualmente così perplesso o negativo sull'ingresso del suo paese nella Nato? Secondo lei, perché proprio in questo momento, un paese simbolo della neutralità come la Finlandia, che condivide mille km di confine con la Russia e che già nel lontano 1948 decise di assumere una politica di non allineamento militare, confermata anche durante i periodi più cupi della Guerra Fredda, chiede di poter entrare rapidamente nella Nato? Secondo lei perché la Svezia, un paese che, in nome della neutralità, ha scelto di non prendere parte agli ultimi due conflitti mondiali e che si definisce una superpotenza umanitaria, ha deciso proprio ora di voler aderire all'Alleanza atlantica? Forse che anche Svezia e Finlandia, dimentiche della loro storica tradizione di paesi non allineati, vogliono buttare benzina sul fuoco e far precipitare l'Europa e il mondo in un baratro senza ritorno? O più semplicemente temono per l'incolumità dei loro cittadini e il futuro delle loro città che sentono minacciate dall'aggressivo, inaffidabile e dispotico vicino russo? Putin per giustificare l'orrore della guerra, ha dichiarato di essere stato costretto a invadere l'Ucraina per evitare che la Nato si allargasse anche a quel paese. Ha ottenuto un clamoroso risultato: far chiedere l'ingresso nella Nato anche a due paesi come la Finlandia e la Svezia tradizionalmente neutrali. Non c'è che dire: un capolavoro politico. O forse esattamente ciò che voleva: innescare una seconda guerra fredda.
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Il Gazzettino