La lezione (ignorata) del voto in Svezia e della storica sconfitta dei socialdemocratici

La lezione (ignorata) del voto in Svezia e della storica sconfitta dei socialdemocratici
Caro direttore, le ultime elezioni svedesi con l'affermazione della destra radicale e l'uscita di scena dei socialdemocratici è il preludio di quello che...

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Caro direttore,
le ultime elezioni svedesi con l'affermazione della destra radicale e l'uscita di scena dei socialdemocratici è il preludio di quello che accadrà nel nostro Paese. Il PD sembra ormai rassegnato a tale risultato ed i cittadini sono sempre più sfiduciati da una politica che non offre risposte concrete ai problemi quotidiani.


G.S.
Padova


Caro lettore,


non so fino a che punto il voto in un paese così lontano e così diverso dal nostro come la Svezia possa anticipare l'esito elettorale di domenica prossima. Il sorprendente risultato politico uscito dalle urne svedesi è stato però un po' troppo frettolosamente derubricato da tanti analisti di casa nostra. Perché la storica sconfitta dei socialdemocratici e l'ascesa al governo di una coalizione di centro destra che ha nei Democratici, cioè il partito più a destra, la forza politica maggiormente votata, ha un significato politico che va oltre i confini della nazione scandinava. La campagna elettorale svedese è stata infatti dominata da due temi rivelatasi poi decisivi: l'immigrazione e la guerra tra i narcotrafficanti che ha insanguinato negli ultimi anni le strade delle città svedesi, con sparatorie, attentati e un elevato numero di morti e che ha costretto gli stessi socialdemocratici ad ammettere la gravità del problema e a riconoscere l'esistenza di un collegamento tra aumento della criminalità e numero di migranti. La Svezia socialdemocratica ha sempre fatto dell'accoglienza uno dei suoi tratti distintivi. Questo ha determinato nel corso degli anni flussi migratori imponenti soprattutto in rapporto alla popolazione svedese (circa 10 milioni di abitanti). Ora però questo modello di società multiculturale sembra andato in crisi. «Se non ha fallito, ha mostrato moltissimi limiti», ha annotato uno dei principali quotidiani svedesi. Sentimenti come paura e incertezza hanno fatto breccia in porzioni sempre più ampie dell'opinione pubblica, intaccando la base del consenso dei socialdemocratici. Le diseguaglianze economiche sono cresciute e con esse la difficoltà dello Stato a garantire gli elevati standard di welfare a cui la popolazione era abituata. Per questo oggi molti svedesi premono per un cambio di marcia e per norme che limitino drasticamente gli ingressi di stranieri. Esattamente come chiedono i partiti di destra e centro-destra premiati dall'elettorato. Un segnale che sarebbe sbagliato sottovalutare.
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Il Gazzettino