Djokovic arrogante, bene ha fatto l'Australia: le regole valgono per tutti, anche per un grande tennista

Djokovic arrogante, bene ha fatto l'Australia: le regole valgono per tutti, anche per un grande tennista
Egregio Direttore, in questi giorni si parla tanto del tennista Djokovic, no vax convinto, che ha cercato in tutti i modi di partecipare agli Australian Open di tennis cercando di...

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Egregio Direttore,
in questi giorni si parla tanto del tennista Djokovic, no vax convinto, che ha cercato in tutti i modi di partecipare agli Australian Open di tennis cercando di essere ammesso con una speciale esenzione. Devo ricordare che già dall'anno scorso Djokovic si era dimostrato molto superficiale nell'affrontare la pandemia mondiale, organizzando un torneo di beneficenza in giugno a Zagabria dove molti tennisti si erano contagiati, lui compreso. Adesso questo nuovo exploit. Direi che può bastare: se ci sono delle regole per partecipare ad un torneo internazionale, anche il Numero 1 deve rispettarle. E soprattutto Djokovic non si lamenti più dello scarso affetto che riceve dai tifosi nei più importanti tornei a differenza di Federer e Nadal. Provi solo a pensare al comportamento che hanno i due in campo e soprattutto fuori dal campo. Anche a 34 anni c'è ancora il tempo per imparare.


Giuseppe Macchini
Padova


Caro lettore,


nella surreale vicenda di Djokovic ciò che lascia allibiti è l'arroganza di questo grande tennista di ritenersi al di sopra delle regole. Il suo comportamento rivela quella che evidentemente è un'intima ma consolidata convinzione: poiché lui è il numero uno al mondo nel buttare la pallina da tennis aldilà della rete, può permettersi anche di ignorare le leggi o di non sottomettersi a vincoli e divieti. E purtroppo c'è qualcuno che gli ha consentito di credere tutto questo. Chi, per esempio, gli ha dato il permesso di giocare il torneo in Australia o il governo del suo Paese, la Serbia, che ha cercato di trasformare in un caso diplomatico quello che in fondo non è altro che un banale episodio sportivo. In tutto ciò dobbiamo dire grazie all'Australia che, senza tanto clamore, ha riportato Djokovic con i piedi per terra. Non ha messo in discussione il suo diritto a non vaccinarsi. Gli ha solo fatto presente che, poiché in Australia vigono, in tema di contrasto al Covid, alcune regole, anche lui è tenuto a rispettarle. Non vuole farlo? Lasci l'Australia. Non sarà un dramma. Del resto stiamo combattendo una guerra mondiale contro un virus malefico e insidioso, potremo riuscire a sopportare il fatto che si svolga un torneo di tennis senza la presenza di Djokovic. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino