Togliere il canone Rai dalla bolletta elettrica: una scelta che punirà ancora una volta i contribuenti onesti

Togliere il canone Rai dalla bolletta elettrica: una scelta che punirà ancora una volta i contribuenti onesti
Egregio Direttore, nel nostro Bel Paese, una delle voci correnti è la lotta all'evasione fiscale. Scontrini parlanti, bonifici, assegni non trasferibili il tutto...

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Egregio Direttore,
nel nostro Bel Paese, una delle voci correnti è la lotta all'evasione fiscale. Scontrini parlanti, bonifici, assegni non trasferibili il tutto all'insegna della tracciabilità e trasparenza. Tutte misure che sortiranno gli effetti previsti? Mah. C'era una forma semplice per combattere l'evasione del canone Rai che veniva inserito mensilmente nella bolletta della luce e che certamente veniva pagato. Metodo che ora si vuole però eliminare. Purtroppo in Italia se un sistema funziona e dovrebbe essere preso ad esempio viene accantonato.


Celeste Balcon 
Belluno 


Caro lettore,


l'esclusione del canone Rai dalla bolletta elettrica è, per ora, un'ipotesi di cui si discute nella maggioranza e sarebbe una delle conseguenze dell'impegno assunto dal nostro governo con l'Unione europea di togliere tutti gli oneri impropri presenti nelle bollette di luce e gas. Anche se risponde a un principio giusto, credo che sarebbe, per i suoi effetti, una scelta sbagliata. La decisione di inserire il canone televisivo in bolletta venne presa dal governo Renzi nel 2016. E rispondeva a un'esigenza molto concreta: ridurre l'elevato tasso di evasione del canone Rai, la tassa meno amata dagli italiani. Prima della riforma del 2016 ben più di un cittadino su tre, il 36% per la precisione, non pagava infatti l'imposta televisiva: un record anche per un Paese come il nostro dove l'evasione fiscale è una pratica molto diffusa. Con l'inserimento del canone in bolletta il tasso di evasione si ridusse immediatamente del 41%. Certo ancora oggi ci sono circa 2 milioni e mezzo di contribuenti che riescono a scantonare e non versare l'obolo televisivo annuale, ma è indubbio che con la riforma del 2016 ebbe una sua efficacia. Non solo: ad essa si accompagnò anche a una riduzione del canone che da 113 euro l'anno venne portato a 90 euro suddivisi in 10 rate mensili inserite direttamente in bolletta. Ora non è chiaro cosa accadrà se questo sistema di pagamento verrà abolito. Il rischio, se si tornasse alla riscossione diretta da parte dell'Agenzia delle entrate, è che l'evasione torni rapidamente ai livelli del passato. Con un'ulteriore conseguenza: i soldi raccolti attraverso il canone, che oggi ammontano a 1,6 miliardi di euro l'anno, diminuirebbero in misura significativa e sarebbe necessario ri-aumentare la tassa tv per compensare gli effetti dell'evasione. Insomma: ancora una volta i contribuenti onesti sarebbero chiamati a pagare anche per gli evasori. Speriamo che il governo, prima di decidere, ci pensi bene.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino