La federazione tra Lega e Forza Italia? Piace molto a Berlusconi e Salvini, ma non sarà facile da realizzare

La federazione tra Lega e Forza Italia? Piace molto a Berlusconi e Salvini, ma non sarà facile da realizzare
Egregio Direttore, secondo me questa Federazione tra Lega e Forza Italia non risponde, come dichiarano i rispettivi leaders Salvini e Berlusconi, all'esigenza di dare al Paese...

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Egregio Direttore,
secondo me questa Federazione tra Lega e Forza Italia non risponde, come dichiarano i rispettivi leaders Salvini e Berlusconi, all'esigenza di dare al Paese un concreto segnale di unità anche tra le forze di opposizione, ma mette in evidenza la debolezza politica dei due leader. Da una parte Salvini che cerca di recuperare credibilità e voti nell'ambio dei moderati di centro destra e dall'altra Berlusconi che non ha visto in questi ultimi anni l'evidenziarsi, nell'ambito della sua formazione politica, di uomini in grado di raccogliere la sua eredità, e piuttosto che vedere il suo partito dissolversi nel nulla, allora meglio affidare il testimone a Salvini. Lei cosa ne pensa?


Aldo Sisto
Mestre


Caro lettore,


quando due o più forze politiche scelgono di allearsi o di federarsi lo fanno sempre anche per risolvere loro problemi. Il progetto di federazione o di patto tra Lega e Forza Italia non sfugge a questa regola. E non è un caso che i principali sponsor di questa operazione siano i leader dei due partiti. Berlusconi ha consapevolezza della crisi che, anche a causa delle sue condizioni di salute, attraversa Forza Italia e sa che la prospettiva più probabile, in assenza di fatti politici nuovi, sarà una fuga continua di parlamentari e dirigenti dal partito, com'è accaduto recentemente con la nascita di Coraggio Italia. Salvini, dal canto suo, è incalzato dalla crescita di Fratelli d'Italia ed è alla ricerca di una nuova collocazione politica, anche a livello europeo, per sé e per la Lega. Entrambi vedono nella federazione una strada per risolvere questi problemi e porre le basi per una forza o, meglio, per un'area politica che, nelle loro speranze, quando si voterà, sarà leader nel centro-destra e asse portante di un nuovo governo. Come sempre previsioni e obiettivi devono fare i conti con la realtà. Una cosa è però sicura: con la nascita del governo Draghi si è aperta una nuova fase politica dai contorni ancora tutti da definire. Il progetto di federazione o di patto Fi-Lega si inserisce con tempismo in questo processo di ricomposizione. Sulla sua strada si intravedono però sin d'ora non pochi ostacoli. La difficoltà innanzitutto nel farlo accettare alla base e ai dirigenti di Forza Italia, ovviamente preoccupati che la federazione si trasformi rapidamente per loro in una annessione. Per questa ragione Berlusconi ha fatto subito sapere che nessuno pensa a un partito unico, ma solo un'alleanza. Per ora, ovviamente. Occorrerà poi misurare la capacità di Salvini di trasformarsi in un leader moderato e inclusivo, in grado cioè di dare efficace rappresentanza politica ad un'area, che federando il Carroccio con Fi, sarebbe assai più composita, sia politicamente che geograficamente, di quella leghista. Un compito impegnativo per il quale al leader leghista occorrerà ben più che una visita al santuario di Fatima. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino