Crisanti, alla fine è solo una questione di soldi ma per favore non dissertiamo sui principi

Crisanti, alla fine è solo una questione di soldi ma per favore non dissertiamo sui principi
Caro direttore, ho letto in questi giorni gli articoli dedicati agli stipendi del professor Crisanti. Una certa idea sulle pretese del celebre virologo, oggi senatore del Pd, me...

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Caro direttore,
ho letto in questi giorni gli articoli dedicati agli stipendi del professor Crisanti. Una certa idea sulle pretese del celebre virologo, oggi senatore del Pd, me la sono fatta. Mi piacerebbe però conoscere anche il suo punto di vista.


Elio Fantin
Treviso


Caro lettore,


ogni vicenda, soprattutto quando si parla di politica e di incarichi, va sempre valutata da vari punti di vista. Il primo è quello legale. Ora, ciò che chiede di poter fare Crisanti, cioè di rinunciare allo stipendio da senatore per tenere quello più elevato di professore e ricercatore, è previsto in linea di principio dalle leggi attuali. Giusta o sbagliata che possa apparire è un possibilità che rientra nelle norme in vigore. C'è però da discutere sul piano giuridico se sia legittima la richiesta di Crisanti di continuare comunque ad incassare anche gli 80mila euro aggiuntivi che l'Azienda ospedaliera di Padova gli versa ogni anno. L' Azienda ritiene di non dover più erogare quella somma al professore perché, facendo ora Crisanti il senatore, non potrà più come prima svolgere la sua attività di ricerca per la quale era pagato. Il professore è convinto del contrario e non intende rinunciare a quel compenso. Vedremo come andrà a finire. Questi comunque sono i termini della vicenda dal punto di vista legale. Ci sono poi gli aspetti etico-politici. Francamente non avremmo mai immaginato che Crisanti, sempre così attento a richiamare gli altri e a puntare il ditino accusatore, si impantanasse in una così misera polemica. Forse non l'avevano messo al corrente degli scarsi (si fa per dire) emolumenti dei parlamentari italiani? Forse non aveva messo nel conto che essere eletto rappresentante del popolo comportava certamente una serie di privilegi, ma anche qualche possibile, chiamiamolo così, sacrificio? Domande ingenue. La scelta di Crisanti ha una sola e banale spiegazione: i soldi. Il professore ha scelto la via che gli consente di guadagnare di più, sommando il compenso di professore-ricercatore, a cui non intende rinunciare nonostante sia stato eletto senatore, con i benefit e i rimborsi da parlamentare. Se la legge glielo consente niente da eccepire sul piano formale. Ma almeno Crisanti eviti di dissertare di principi o di interpretare i panni del martire o della vittima. Non è proprio il caso e non gli riesce neppure bene.
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Il Gazzettino