Gli onori di Macron al dittatore al Sisi sono imbarazzanti. Ma la Francia fa i suoi interessi nel silenzio dell'Europa

Gli onori di Macron al dittatore al Sisi sono imbarazzanti. Ma la Francia fa i suoi interessi nel silenzio dell'Europa
Egregio direttore, qualche giorno fa il presidente Macron ha conferito la massima onorificenza francese, Legion d'onore, al presidente egiziano al Sisi. Così si muove...

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Egregio direttore,
qualche giorno fa il presidente Macron ha conferito la massima onorificenza francese, Legion d'onore, al presidente egiziano al Sisi. Così si muove l'Unione europea. Mentre l'Italia è al limite della rottura diplomatica con l'Egitto, i cugini d'oltre alpe santificano il capo di un regime più che autoritario, dove i diritti umani risultano una pia illusione. Chiara dimostrazione che gli interessi economici, per molti stati, sono al primo posto, al di là di pompose dichiarazioni ufficiali su diritti umani e libertà di pensiero. Dispiace che questo accada nella nostra Europa ed ai nostri giorni. Dispiace, ancor di più, che un simile indecoroso atteggiamento passi, praticamente, sotto il silenzio di molti, pronti a scandalizzarsi per fatti ben meno gravi.


Vittorio De Marchi
Albignasego (Padova)
Caro lettore,

l'imbarazzo di Macron e della Francia per la Legion d'onore al presidente egiziano è dimostrata dal fatto che alle tv francesi non è stato consentito fare riprese sull'evento e i giornalisti ne sono stati esclusi. Ovviamente a diffondere le immagini ci ha pensato l'Egitto a cui non è parso vero, nel pieno della crisi con l'Italia sul caso Regeni, di poter mostrare il proprio capo di Stato ricevere la massima onorificenza francese. Imbarazzo a parte, le ragioni di Macron sono evidenti. La Francia è stata in anni recenti il principale fornitore di armi dell'Egitto: solo nel 2017 ha venduto al paese arabo dispositivi di guerra per un miliardo e mezzo di euro. I legami economici e politici tra i due Paesi sono quindi molto forti e la Francia intende preservarli. Inoltre Macron considera al Sisi un alleato importante in chiave anti-turca, cioè per contrastare le mire espansionistiche di Erdogan. Ma se la disinvoltura e la spregiudicatezza di Parigi sono chiare, assai meno chiaro è perché l'Europa abbia accettato senza reazione alcuna che in una delle cancellerie più importanti del continente si stendessero i tappeti rossi a un autocrate come il presidente egiziano che sta cancellando i diritti civili nel suo paese. Una subalternità e un silenzio inaccettabili da parte di Bruxelles che dimostrano come purtroppo l'Europa sia ancora molto debole politicamente. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino