Toni esagerati e sgradevoli, ma il nostro Parlamento non è mai stato un club inglese

Toni esagerati e sgradevoli, ma il nostro Parlamento non è mai stato un club inglese
Egregio Direttore, dall’ascolto televisivo del giorno 9 settembre e dalla lettura delle interviste giornalistiche pubblicate il 10 settembre (anche) su Il Gazzettino, sono...

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Egregio Direttore,
dall’ascolto televisivo del giorno 9 settembre e dalla lettura delle interviste giornalistiche pubblicate il 10 settembre (anche) su Il Gazzettino, sono rimasto e rimango esterrefatto per le affermazioni di notevole livore e per le spregevoli minacce, pronunciate dai banchi dell’opposizione alla Camera dei Deputati e dai manifestanti presenti nella piazza antistante Montecitorio. Persone elette dal libero voto dei cittadini, con delega ad applicare scrupolosamente la Carta Costituzionale e con l’obiettivo di realizzare equamente benessere al Paese, dovrebbero svolgere correttamente il loro ruolo istituzionale, anche come esempio per tutti gli italiani. Purtroppo, anche questo avvio di nuovo Governo, al di là delle posizioni di condivisione o meno sulla squadra ministeriale e sui contenuti programmatici, sta conoscendo una pericolosa caduta di stile politico che inevitabilmente fomenta odio e disgregazione sociale. Deputati e Senatori della Repubblica Italiana, prendendo esempio dalla saggezza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, datevi una calmata e impegnatevi a risolvere con serietà e serenità, gli annosi problemi degli italiani, soprattutto quelli dei disoccupati, dei disabili, dei poveri, dei malati e dei non autosufficienti. 

Franco Piacentini
Mestre

Caro lettore,

nemmeno a me piacciano le gazzarre parlamentari e i toni esasperati nel dibattito politico. Ma i comportamenti che la scandalizzano sono i figli naturali del clima politico infuocato di queste settimane. Abbiamo vissuto una crisi di governo balneare e un repentino cambio di maggioranza, che non hanno precedenti nella storia. Qualcuno poteva forse pensare che il dibattito alla Camera e al Senato per la fiducia al Conte Due si potesse caratterizzare per toni di un club inglese? Qualcuno poteva credere che dopo i cartelli e i cori anti-Salvini (non meno beceri di quelli ascoltati in questi giorni) in occasione delle dimissioni del primo governo Conte Uno, non ci sarebbe stato reazioni uguali e contrarie da parte del centro-destra? Tantopiù in un Parlamento, come quello italiano, che non ha mai brillato per stile e compostezza. Nella sua storia, sin dall’assemblea Costituente, si contano decine di risse e di scontri non solo verbali. Ci sono stati deputati che hanno dato l’assalto ai banchi del governo e altri che hanno preso a pugni dei loro colleghi. In più di un caso a scatenare queste risse sono stati motivi quantomeno bizzarri. Basta ricordare la baruffa dell’aprile 1998, quando alla Camera dei deputati volarono insulti di ogni genere per una partita di calcio, Juve-Inter, in cui i tifosi neroazzurri contestavano una decisione arbitrale. Almeno oggi c’è in gioco un governo, non un rigore.
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Il Gazzettino