Reddito di cittadinanza, una misura sbagliata e demagogica che attira furbi e malfattori

Reddito di cittadinanza, una misura sbagliata e demagogica che attira furbi e malfattori
Egregio Direttore, 239 persone hanno riscosso illecitamente il reddito di cittadinanza dichiarando il falso. C'è da...

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Egregio Direttore,

239 persone hanno riscosso illecitamente il reddito di cittadinanza dichiarando il falso. C'è da essere esterrefatti. Chi avrebbe mai immaginato che così tanto individui, scappati chissà perché da chissà quali paesi, che vivono in clandestinità chissà dove e chissà con quali mezzi, e che perciò hanno nel loro DNA lo scrupoloso rispetto delle regole e del dovere di dire la verità, avrebbero firmato false dichiarazioni per ottenere uno stipendietto dal nostro stato? Ora sono stati scoperti e denunciati dalla Guardia di Finanza. Bene. E' da immaginare che saranno tutti rintracciati, che saranno tutti severamente puniti e soprattutto che in un batter d'occhio l'Amministrazione finanziaria si farà restituire da costoro tutto ciò che hanno illecitamente riscosso! Sarà così, vero?

Antonio Frison Padova

Caro lettore, è inutile illudersi: sappiamo che quasi certamente non sarà così. La legge prevede dai 2 ai 6 anni di carcere per chi falsifica i dati cercando di ottenere illecitamente il reddito di cittadinanza. Ma ben difficilmente qualcuno di questi 239 malfattori finirà nelle patrie galere e molti di loro troveranno modo di dimostrare che, essendo indigenti, non sono in grado di restituire il maltolto. Consoliamoci con il fatto che il marchingegno con cui questi non cittadini italiani riuscivano a incassare un reddito di cittadinanza, sia stato scoperto dalla Guardia di Finanza. Si è almeno evitato che proseguisse il furto a spese dei contribuenti e lo Stato ha risparmiato alcuni milioni. Purtroppo però quanto è accaduto non ci sorprende. Perché è nella natura di un provvedimento sbagliato, confuso e demagogico come il reddito di cittadinanza, finire nel mirino di furbi e malfattori. Distribuiamo soldi a pioggia sulla base di un'autocertificazione, senza chiedere nulla in cambio, senza vincoli e senza un sistema di controlli adeguato, e pensiamo che nessuno ne approfitti? Diamo la possibilità di incassare alcune centinaia di euro al mese senza far nulla, senza alcun obbligo di cercarsi un lavoro, e immaginiamo che qualcuno non si ingegni per trovare il modo di incassarli anche se non ne ha il diritto? Lo hanno fatto in tanti. La novità, in questo caso, è che ci sono riusciti persino alcuni che la cittadinanza neppure ce l'hanno. E non è stato difficile. È bastato sfruttare un buco della normativa, laddove prevede che i controlli sulle autocertificazioni per chi richiede il reddito siano fatti non subito, ma solo in un secondo momento. Nel frattempo si può incassare. Esattamente quello che hanno fatto quei 239.

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Il Gazzettino