Il Contratto di governo è legittimo e coerente con le promesse elettorali. Ma è anche sostenibile?

Il Contratto di governo è legittimo e coerente con le promesse elettorali. Ma è anche sostenibile?
Egregio direttore,  Salvini e di Maio dicono che gli italiani hanno votato il contratto e che questo, quindi, deve essere attuato. Gli italiani non hanno mai votato il...

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Egregio direttore, 
Salvini e di Maio dicono che gli italiani hanno votato il contratto e che questo, quindi, deve essere attuato. Gli italiani non hanno mai votato il contratto, gli italiani hanno votato Salvini da una parte e di Maio da un'altra. Il contratto è una loro invenzione successiva. Al di là del fatto che detto contratto sia finanziariamente insostenibile, il loro atteggiamento da impositori mi preoccupa molto, così come molto preoccupa un Salvini in Consiglio dei Ministri in camicia nera con stellette.

Piero Zanettin

Caro lettore, 
è vero che gli italiani non hanno votato il Contratto di governo sottoscritto da Movimento 5 Stelle e Lega. Ma alle elezioni del 4 marzo scorso i cittadini hanno premiato due partiti, M5s e Lega appunto, i cui programmi avevano al centro quelli che poi sono diventati i punti-chiave del Contratto: reddito di cittadinanza, abolizione della legge Fornero, frontiere chiuse etc. Quindi, da un punto di vista sostanziale, c'è una coerenza tra il risultato elettorale, il programma del governo giallo-verde e la volontà di attuarlo. Il problema è un altro e cioè se questo Contratto è attuabile e sostenibile. Il programma di governo di M5s e Lega non è infatti la sintesi di due programmi elettorali, ma la loro sommatoria. È dunque molto oneroso. I numeri sono eloquenti. Da sole le due proposte-bandiera di 5Stelle (il reddito di cittadinanza) e Lega (la riforma della Fornero), assorbono 17 miliardi (10 la prima, 7 la seconda), cioè larghissima parte della manovra finanziaria del governo Conte.


L'altra voce quantitativamente importante è infatti quella dell'Iva, ma quantifica risorse da accantonare - non da spendere- per non far scattare l'aumento dell'Imposta previsto dalle cosiddette norme di salvaguardia. Ebbene, possono coesistere in una stessa manovra due leggi di spesa di questa portata? Per un Paese che non ha il debito dell'Italia forse sì. Da noi è assai complicato e far convivere reddito di cittadinanza con abolizione della Fornero limita notevolmente le possibilità di destinare risorse agli investimenti o alla riduzione della pressione fiscale (infatti la Flat tax per le persone fisiche è stata di fatto accantonata). Il nocciolo della questione è questo: non la legittimità, ma la sostenibilità del Contratto di governo. Quanto a Salvini in camicia nera, è un vecchio adagio della politica italiana lanciare allarme sull'emergere di nuovi fascismi. Una certa sinistra giunse a dipingere come un novello Duce animato da istinti autoritari anche Craxi. Salvo poi rivalutarlo vent'anni dopo (da morto) come un leader di statura europea.
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Il Gazzettino